VAR e opinioni di “Massa”. Questo Milan ha un problema

Davide Massa da Imperia, classe 1981, bancario, promosso arbitro nella CAN A da luglio 2012 e arbitro internazionale dal dicembre 2013. Da ieri sera alle 22:30 circa è considerato l’autore della grande ingiustizia contro il Milan.

Il gol del pareggio annullato a Kessie per fuorigioco di Giroud, ritenuto attivo, è materiale che andrà ad alimentare le polemiche delle prossime settimane. La prospettiva di un mercato privo di colpi veri e alquanto noioso, quale migliore occasione per alimentare polemiche che tanto piacciono ai tifosi?

È scandalosa la chiamata? È fuori regolamento? La risposta è no. C’è stata un’interpretazione non condivisibile sulla possibilità di Juan Jesus di poter giocare in libertà il pallone a causa della posizione di Giroud? Probabile. Ma trattandosi di interpretazione è impensabile considerarlo un errore scandaloso. Ma il punto non è questo. L’arbitro Massa più che il “carnefice”, da ieri sera si adatta più al ruolo di colui che mantiene alzato il tappeto favorendo di nascondere la polvere che per l’ennesimo anno sta venendo fuori.

Per il secondo anno consecutivo il Milan sta diventando la squadra degli alibi. La sfortuna degli infortuni, la sfiga dei contrattempi che impediscono il recupero dei lungodegenti, i torti arbitrali. Addirittura ieri ci si è appellati all’errata concessione di un fallo laterale dal quale è scaturito il calcio d’angolo del gol del vantaggio del Napoli. Mancava l’eccessivo freddo e l’ansia per l’arrivo di Babbo Natale e il quadro sarebbe stato completo.

Il fatto che tra Udine e ieri, in 4 tempi, circa 190 minuti giocati, questa squadra abbia prodotto appena 3 tiri nello specchio della porta e un paio pericolosi dal limite e poi il nulla, questo poco importa. Da ieri continuano le distrazioni di “Massa”.

Questo Milan per il secondo anno consecutivo sta iniziando un processo di involuzione fisica e di gioco nelle ultime partite del girone d’andata con annessa falcidia di infortuni che risultano essere il vero problema.

Contro un Udinese che nei precedenti due incontri aveva subito 8 gol con tanto di esonero del proprio allenatore, ha prodotto appena un tiro in porta con l’immortale Ibra che ha salvato il Milan da una sconfitta. Per i più la colpa era addebitabile alla presenza di Bakayoko e Bennacer a centrocampo e ai loro errori. Questa squadra ha smesso di correre e ha perso la sua identità ma sembra che interessi a pochi.

La squadra è piena di infortuni. Se avessimo tutta la rosa al completo. O ancora: ma il Napoli ha fatto solo un tiro in porta. Però a nessuno è venuto in mente che anche senza 6 calciatori questa squadra ha affrontato un Napoli privo di Kulibaly, Mario Rui, Fabian Ruiz, Insigne e Oshimen. Ultime 4 partite a San Siro con appena una vittoria (Salernitana), un pareggio (derby) e ben due sconfitte (Sassuolo e Napoli). Il Milan è nella sua fase involutiva esattamente come lo scorso anno. Un caso? Spero di si ma temo di no.

Il campionato è lungo ma bisogna avere delle priorità su cui discutere. È da queste analisi che può delinearsi la vera prospettiva futura. Avere dei limiti non è un motivo di cui vergognarsi. Siamo proprio certi delle qualità di alcuni interpreti? Non c’è da modificare qualcosa nella gestione atletica e medica? Basterà fare arrivare dal mercato solo qualche giovane di prospettiva dal campionato francese?

Questa squadra ha un problema e un limite che le opinioni di “Massa” non possono e non devono tacere.

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