Personalità, leadership e “milanismo”: la ricetta per essere Capitano del Milan

La prossima stagione, con molta probabilità, il Milan avrà un nuovo capitano “certificato”. Il motivo è legato alla partenza, ormai certa questa estate, di Alessio Romagnoli. L’ex Sampdoria, durante la sua esperienza rossonera, ha mostrato professionalità sul campo e fuori, guadagnandosi anche la fascia di capitano nel secondo anno di Gattuso, dopo l’addio di Bonucci.

Ora i candidati alla fascia sono diversi. Da Kjaer a Calabria, passando per Tonali e Ibrahimovic, tra i più rappresentanti di tre requisiti cardini: personalità, leadership e ‘milanismo’.

Capitano Milan Tonali

Considerando il fatto che Kjaer e Ibrahimovic abbiano questi tre attributi, a loro sfavore vi è la carta d’identità. L’età non permette loro di rappresentare quella continuità, ricercata dal Milan, per un progetto a lungo termine.

A questo punto, per scegliere tra Calabria e Tonali bisognerebbe guardare i dettagli. Il terzino ha fatto tutta la trafila delle giovanili rossonere e ha già indossato la fascia diverse volte. Il centrocampista è arrivato due estati fa dal Brescia ma, a farlo entrare nei cuori rossoneri, è stato il suo dimezzarsi lo stipendio per favorire alla società il suo riscatto. Così come difendere Theo Hernández su Dumfries, in un derby. Sono gesti da ‘vecchio cuore rossonero‘.

Forse è questo che rende Tonali il favorito alla successione come capitano. Tuttavia, dentro uno spogliatoio, ci sono tanti capitani. E Calabria, sicuramente, rientra tra di questi.

Francesco Scanu

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