Nel Milan che pian piano si sta risollevando, come dimostrano le tre vittorie consecutive maturate nelle ultime partite, spicca il nome di Malik Thiaw.
Thiaw, la rinascita del Milan e l’importanza di Paolo Maldini
Alzi la mano chi se lo aspettava. Concretizzatosi in estate per circa 5 milioni di euro, l’acquisto di Malik Thiaw non ha fatto per niente rumore. Anzi: sembrava uno di quei colpi fatti a posta per allungare la rosa. Dar respiro, proprio se necessario, ai titolarissimi Tomori e Kalulu.
Poi però è arrivata la crisi, la svolta tattica voluta da Pioli con la difesa a 3 e di conseguenza anche il momento del difensore tedesco. Uno di quei treni che passano una volta soltanto. E Thiaw, senza farsi pregare, ci è salito su: con disinvoltura, consapevolezza e – se permettete – anche una certa dose di classe e carisma.

San Siro non è mai un teatro semplice da affrontare. Guardarlo negli occhi spaventa: anche calciatori più affermati ne hanno sofferto il giudizio. Thiaw, invece, ha saputo prendersi – senza soffrirle – le luci della ribalta: prima l’eccellente prestazione in Champions contro il Tottenham, poi la partita da 7 in pagella di ieri contro il Monza.
E il Milan, con lui in campo, non prende gol: mica un dato da poco per una squadra che venti giorni fa veniva bucata 5 volte dal Sassuolo.
Malik Thiaw è senza ombra di dubbio la rivelazione più bella di questo Milan che pian piano sta rivedendo la luce. A sensazione, l’ennesima intuizione geniale di quel fenomeno conosciuto col nome di Paolo Maldini.
PIERFRANCESCO VECCHIOTTI