Inchiesta Milan, cosa sta succedendo: l’ipotesi spaventa i tifosi

Prosegue l’indagine sulla vendita del Milan, da Elliott a RedBird. L’inchiesta potrebbe portare ad uno scenario da incubo per i tifosi rossoneri.

Clima di grande incertezza nell’ecosistema Milan. Dopo una settimana da dimenticare, la truppa di Stefano Pioli ha perso ogni ambizione per la stagione corrente. Solo un mucchio di sabbia rimane nelle mani di Leao e soci, che termineranno l’annata senza titoli. I risultati potrebbero imporre la vendita di un big per fare cassa e poter muoversi nel prossimo mercato. Altro punto interrogativo grava sulla panchina. Pioli è ormai prossimo alla separazione e sono aperti i casting per il nuovo tecnico.

A spaventare il popolo rossonero è infine l’inchiesta per la presunta vendita illecita del club tra Elliott e il fondo RedBird. Lo scorso 12 marzo la Guardia di Finanza aveva fatto un blitz a casa Milan per una perquisizione che aveva creato il panico tra i tifosi. Da parte della società è invece trapelata serenità. Secondo i vertici non ci sarebbe nessun elemento sospetto, come sottolineato da Giorgio Furlani alla Procura FIGC:

Il 99,8% del capitale del Milan è controllato da Red Bird, non c’è alcuna discrepanza rispetto a quanto dichiarato in Italia e quanto invece detto alla Sec, l’organo di controllo americano. E non c’è alcun socio occulto.”

Inchiesta Milan, Furlani smentisce: ma il club rischia

Rimane comunque il fantasma di una vendita fasulla tra i due fondi. Come affermato da Repubblica, la Procura di Milano anche quella della FIGC ha intrapreso un’indagine che vedrebbe al centro dell’inchiesta l’ex amministratore delegato Ivan Gazidis e il suo successore Furlani. Nella peggiore delle ipotesi, il Milan potrebbe rischiare dalla censura ad un’ipotetica penalizzazione per la violazione dell’articolo art. 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione.

La procura FIGC interroga Furlani
Milan a rischio penalizzazione per l’inchiesta sulla vendita del club – ANSA – spaziomilan.it

Altre norme contestate sarebbero il 20 bis delle Noif, avente ad oggetto le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. È possibile anche un’eventuale contestazione di illecito amministrativo, come affermato nell’articolo 31 comma 1. Infine, l’ultimo articolo in questione sarebbe il numero 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione

Sebbene i due dirigenti abbiano smentito ogni accusa mossa contro di loro, le due Procure agiranno per appurare la veridicità del caso. Dopo quella federale, Furlani parlerà prossimamente anche alla Procura del capoluogo lombardo. Nelle prossime settimane gli organi competenti valuteranno il caso e decideranno il da farsi su un caso che non fa dormire sonni tranquilli alla Milano rossonera.

Impostazioni privacy