Paloschi: “Dedico la tripletta al mio portafortuna, Pippo Inzaghi”

Dedico i gol (tre, ndr) alla mia famiglia perché mi è stata vicina durante l’infortunio di poco tempo fa per il quale sono stato fermo tre mesi e mi sono dovuto operare alla caviglia. Ora però sto bene e speriamo di far bene con il Chievo“. Intervistato da RTL a 24 ore dalla prodezza a spese del Genoa, sua ex squadra a cui ha rifilato una tripletta, Alberto Paloschi fa il punto sulla sua carriera calcistica e le ambizioni che l’accompagnano. Vedendo l’esplosione di El Shaarawy al Milan in questa stagione, a Paloschi è mai capitato di pensare di voler tornare in rossonero e giocare con il ‘Faraone’?

Lui sta facendo benissimo – risponde Paloschi –, partite e gol straordinari, sta trascinando il Milan e portando punti importanti. Stephan sta facendo una grande stagione, ho avuto l’occasione di vederlo a Milanello quando ho fatto l’ultima visita prima di rientrare al Chievo per gli allenamenti e gli ho fatto i complimenti. Io ho ancora tanto da dimostrare, e devo far bene con il Chievo: adesso come adesso sto pensando solo all’obiettivo importante della salvezza. Le squadre sono tutte vicine, nel giro di 2-3 punti, quindi è una lotta dura“.

Ha mai pensato che se si fosse chiamato Paloschinho e fosse stato brasiliano magari avrebbe avuto una carriera più brillante? “Sono contento di chiamarmi Paloschi ed essere italiano è la replica -: sono ancora giovane e ho davanti una carriera e spero di fare ancora tante reti“. Sta nascendo una generazione di nuovi attaccanti italiani molto interessante: il ct Prandelli ha detto che la Confederations Cup di giugno servirà per lanciarne alcuni in nazionale: Paloschi conta per caso di andare in Brasile con l’Italia? “Per andare in Nazionale A bisogna fare tanto nel proprio club e realizzare tanti gol – risponde –. Domenica dopo domenica è sempre un esame, e bisogna cercare di far bene nella squadra di club. Poi c’é anche l’Europeo under 21 a giugno, e tutti noi che abbiamo fatto la trafila delle qualificazioni ci teniamo a partecipare“.

Ma tra il vincere l’Europeo in Israele con l’Italia U21 e andare in Nazionale A, Paloschi cosa sceglie?Tutti direbbero la Nazionale A, è il coronamento del sogno di ogni calciatore. Tutti da piccoli la prima cosa che fanno vedendo la Nazionale è alzarsi e cantare l’Inno d’Italia, la nazionale maggiore è la più grande aspirazione di un calciatore“. Infine un’altra dedica: “A Pippo Inzaghi che mi porta fortuna – rivela –: ieri gli ho mandato un messaggio, perché lo avevo sentito sabato, e gli ho detto che lo avrei chiamato ogni sabato visto che mi porta fortuna. Lui si è complimentato e mi ha detto di continuare così“.

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