Berlusconi e quei sogni quasi impossibili per il suo Milan…

Sabato prossimo saranno 30 anni che Silvio Berlusconi ha acquistato il Milan e l’intervista fiume rilasciata oggi alla ‘Gazzetta dello Sport’, non poteva non generare ricordi e discussioni che si rifletteranno sulla squadra, sulla stagione in corso e sul futuro prossimo del Diavolo.

Da imprenditore ambizioso ha voluto stimolare il gruppo, forse un po’ esagerando quando ha parlato di finali di Champions: “In questi anni abbiamo vissuto 8 finali di Champions League. Entro cinque anni dobbiamo arrivare a dieci…“. Parole importanti che non lasciano spazio a interpretazioni. L’ambizione e i sogni non sono mai mancati e in questi tre decenni spesso si sono trasformati in realtà ma due finali nei prossimi cinque anni appaiono molto difficili perché prima di tutto la Champions bisogna raggiungerla e secondariamente visti gli ultimi investimenti fatti appare complicato riuscire a competere con i colossi europei. Giustamente però chi è a capo del Milan deve essere ambizioso al massimo e puntare in alto, chi ha portato sul tetto del mondo questi colori può permettersi di pretendere tutto. Un Berlusconi che dopo i rallentamenti della vicenda Mr Bee ha voluto confermare la sua voglia di comandare ancora, sorvolando sul broker thailandese: “Il mio obiettivo è comunque il bene del Milan. Nel calcio moderno sono entrati soggetti dotati di risorse infinite e quindi è difficile rimanere competitivi al massimo livello. Per questo abbiamo ritenuto che l’apporto di energie e capitali freschi fosse necessario. Su questa base abbiamo una negoziazione in corso. Aspettiamo che si concluda”, ha sentenziato il Cavaliere, anche se le ultime indiscrezioni sono lontane dal presagire un lieto fine.

Infine non poteva mancare una stoccatina a Mihajlovic che deve vincere tutte le partite da qui alla fine del campionato e a cui non basterà vincere la Coppa Italia per meritarsi una conferma. Una richiesta utopistica e una scelta di cuore, per chi ha vinto ovunque nel mondo, alzare una coppa nazionale non è motivo di grande gioia, soddisfazione si ma moderata. Parole che comunque, nonostante l’ottimo momento di forma della squadra e le grandi parole di stima dei ragazzi verso il mister serbo, lasciano intendere che in estate potrebbe esserci l’ennesimo cambio in panchina, senza il terzo posto. 30 vincenti ma anche 30 di frecciate, più o meno velate, ai condottieri del suo più grande amore: d’altronde al cuor non si comanda….

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