SM RELIVE/ Brocchi: “Berlusconi contento, io entusiasta. Mi rivedo un po’ in José Mauri. Il mio Milan deve avere la mentalità vincente”

Buona la prima, migliore deve essere la seconda. Che poi è la sua prima a San Siro, quindi speciale ma da vincere per confermare l’esordio a Marassi. Domani alle 20.45 arriva il Carpi, oggi Cristian Brocchi si presenta in conferenza stampa a Milanello per presentare la gara.

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RIVIVI LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA

13.25 – Termina la conferenza stampa.

Su Honda: “E’ un ragazzo che sta dimostrando grande voglia e grande volontà. Lui come tanti altri mi stanno mettendo in difficoltà nel pensiero della formazione titolare e delle eventuali sostituzioni a gara in corso. La speranza è che continui così, perchè se dovessi avere bisogno di lui sono sicuro che non avrà difficoltà ad interpretare la partita“.

Su Calabria e José Mauri: “Mauri è incredibile perchè si allena sempre, ma sempre al top. Un po’ mi rivedo in lui. E’ un ragazzo a cui ho fatto i complimenti. Non faccio alcun tipo di promessa, gli ho detto, ma gli ho detto che mi sta piacendo il suo atteggiamento e il suo modo di allenarsi. Calabria lo conosco dall’anno scorso, è in un momento di difficoltà. Non ho trovato il Calabria che conoscevo, questi mesi lo hanno un po’ intristito. Sono sicuro che mi darà qualcosa di importante“.

Una parola per giudicare i primi giorni di Brocchi al Milan: “Entusiasmanti. Lo pensavo prima e anche dopo 10 giorni“.

Su Abbiati: “Lui è un amico, è normale che il primo abbraccio a fine partita sia stato con lui. Volevo condividere un’emozione con una persona con cui sono legato anche extra-calcio. Il suo ruolo è fuor discussione all’interno dello spogliatoio del Milan. Lui sa cosa ci sia bisogno per il bene del Milan. Sa cosa voglio ottenere e sa cosa fare per portare avanti lo spogliatoio nel modo migliore“.

Quanto conta l’esperienza da giocatore in quella da allenatore?E’ una questione di mentalità, anche quando non ero titolare ho sempre avuto la mentalità di interpretare gli allenamenti al 100% delle mie possibilità. La mentalità vincente ti porta ad allenarti sempre con il piglio giusto e con la volontà di migliorarti. Se non ti dai dei piccoli obiettivi ogni allenamento, fai fatica a raggiungerne uno grande. I giocatori vanno aiutati, soprattutto quelli che trovano e troveranno meno spazio, a capire che nella vita possono capitare delle occasioni che se non sfrutti magari non ti capiteranno più. Io da giocatore mi facevo trovare pronto, sapendo che così potevo trovare considerazione nel mio allenatore“.

Su Honda trequartista: “Avrà le sue chance, si sta allenando molto bene. Sembra una frase fatta, ma non c’è un giocatre che non mi sta dando quello che io chiedo. Logicamente nel giro di 1-2 partite non puoi far felice 21 giocatori. Inizialmente questo è un po’ un problema, la speranza è che si possano ottenere dei risultati importanti e mettere in campo tutti i giocatori, per capire chi ha la volontà di mettere in piedi qualcosa di serio e di importante e chi non ne ha le caratteristiche“.

Come sta organizzando il lavoro: “Per riuscire ad arrivare a questo serve avere delle settimane tipo di lavoro. La mia settimana è strutturata in base a degli obiettivi molto precisi. Il primo giorno lavoro sulla costruzione, il secondo sulla fase difensiva, il terzo sulla gestione e il quarto sulla finalizzazione. Poi ci sono dei giorni in cui tutti questi concetti vengono messi insieme. Tutto sta nella disponibilità dei ragazzi, son sicuro che loro ci credono“.

Nuovo gioco: “Ho avuto delle ricezioni da parte dei giocatori nel capire la differenza e nella volontà di cambiare. Logicamente ci vuole del tempo per fargli assimilare sul campo questi concetti. Abbiamo avuto poco tempo in questi giorni per lavorare, ci vogliono le priorità. In questo momento qua il mio focus è più su altro piuttosto che sulla costruzione dell’azione da dietro, che piacerebbe tanto fare a me“.

Su Locatelli: “E’ un mio punto di partenza far esordire un ragazzo che ho avuto e ha fatto un percorso nel settore giovanile. Ha qualità enormi, gli voglio bene ma ho la necessità di metterlo dentro e al tempo stesso aiutarlo. Sta a me scegliere il momento giusto e la situazione ideale per vederlo sempre più spesso nelle formazioni del Milan“.

E ancora: “Una delle cose su cui voglio lavorare è l’occupazione degli spazi, una volta capita si migliora e si gioca meglio“.

Sul poco tempo: “Non sento ansia né paura, sono sereno. Voglio portare la squadra a raggiungere degli obiettivi, ho il dovere morale di far tornare il Milan a giocare un certo tipo di calcio che in passato ha sempre contraddistinto questo club. Il tempo è poco ma deve bastare, sto lavorando ogni minuto di ogni singola giornata. La prima cosa che devono fare i ragazzi è cambiare la mentalità, pensare da vincenti, avere coraggio e non paura“.

Sulla cessione del Milan: “Non sono stato così vicino a Berlusconi com’è stato scritto. Sicuramente gli è piaciuto il percorso che ho fatto. Non so niente del discorso della cessione: non sono un manager né un dirigente. Ma sono sicuro al 1000% che il presidente ama il Milan in maniera esponenziale: vuole il bene del Milan e riportare il Milan in alto“.

Uno degli obiettivi raggiunti con la Samp: “Uno è sicuramente la reazione alla palla persa, per me è vitale. Ti può capitare di perdere un pallone o sbagliare un passaggio o un dirbbling, ma non puoi fermarti. Se rincorri l’avversario e poi ragioni in fase di possesso, allora hai raggiunto lo scopo“.

Europa League da blindare: “Sarebbe importante chiudere il prima possibile il discorso per preparare meglio la finale di Coppa Italia. Ma adesso non posso pensare alla Coppa Italia. Deve essere una conseguenza, il prosieguo del lavoro iniziato martedì scorso. La finale dipenderà dalle partite di campionato. Domani è importante la prova di squadra, abbiamo perso tanti punti e ci vuole una svolta. Coraggio e voglia di vincere”.

Cambiamenti: “I giorni di recupero saranno buoni per far sì che chi ha giocato domenica sera può giocare anche giovedì. Penso che chi è sceso in campo a Marassi ha tutte le carte in regola e la condizione di tornare in campo domani. La cosa che conta è l’atteggiamento e scegliere i migliori secondo quello che mi serve”.

Su Berlusconi: “Ci siamo sentiti dopo la Samp, era contento della vittoria ma non è entrato nell’aspetto tattico. Mi ha solo detto di andare avanti a lavorare seguendo i miei pensieri“.

Su Balotelli: “Ho cercato di conoscerlo ma anche di farmi conoscere, per me è fondamentale parlare con loro, capire i caratteri e inserirli al meglio nella squadra per creare un gruppo così che i singoli, insieme, facciano la differenza. E’ un ragazzo diverso a quello che a volte ha fatto arrivare all’esterno, quando ti guarda negli occhi ha qualcosa di vero e profondo. Mi piacciono le persone che mi guardano negli occhi, perché lo sguardo dice molto e spesso vale più delle parole. Mi sta dando impressioni positive”.

Le condizioni di Bertolacci: “Ha avuto un risentimento muscolare modesto, domani non arà convocato. Nei prossimi giorni vedremo i tempi di recupero e quanto ci metterà a ritornare in gruppo“.

Su Boateng: “Mi può dare un atteggiamento importante e una personalità importante. Da quando sono arrivato ha dimostrato grande voglia, come il resto del gruppo. Sono contento se arrivo alla partita con più giocatori nella testa, vuol dire che in tanti lo meritano. Ovviamente serve uno zoccolo duro, lo cerco anche io, ma in ogni caso ci vuole un alto rendimento“.

Boateng dietro le punte?Se guardiamo il calcio dal punto di vista del sistema di gioco, ognuno può dire la sua. Per me non ci sono posizioni fisse, soprattutto nei ruoli di centrocampo ci deve essere interscambialità. Una mezzala può ritrovarsi a fare il trequartista o il playmaker e viceversa. In rosa ci sono giocatori che hanno queste caratteristiche: non dobbiamo dare punti di riferimento agli avversari. A me piace il trequartista che svaria per il campo, basta che abbia “.

A livello tattico, invece: “Gli obiettivi di domani saranno due e semplici, poi vi dirò se la squadra gli ha raggiunti. Sono sicuro che se avranno la stessa voglia e attenzione di Marassi, anche domani ci saranno delle soddisfazioni“.

Esame Carpi: “Il primo esame è mentale, perché il Milan deve avere coraggio. Deve averlo nel suo DNA. Dobbiamo avere la consapevolezza assoluta di essere padrona del campo, senza alibi. Da qui in avanti l’unico obiettivo mentale sarà quello di affrontare delle battaglie. Domani sarà difficile se non la interpreteremo nel modo corretto. Sono molto contento del comportamento dei ragazzi fino a ieri, li ho visti motivati e vogliosi. Sono tranquillo, anche se in campo non ci vado io. Devo accompagnarli e infondergli la mentalità vincente. Essendo protagonisti”.

Le aspettative di domani: “Sarà molto importante consolidare quel 5% che avevo chiesto, dimostrando che era reale. E poi va raddoppiato, perché ogni piccolo passo in avanti ti rimane dentro e ti porta dei valori aggiunti da qui fino a fine stagione. In questi giorni c’è stato poco campo. Ieri pomeriggio la squadra è ancora un po’ stanca, abbiamo solo fatto delle richieste in allenamento da poi portare meglio nelle gare. La speranza è vederli più riposati dal punto di vista fisico e concentrati sulla prestazione”.

12.45 – Inizia la conferenza.

12.20 – Queste le parole del mister in anteprima a Milan Channel: “L’emozione di tornare San Siro è grande, per non dire grandissima. Un sogno che si avvera quello di entrare da allenatore a San Siro. E’ qualcosa di straordinario. Spero di trovare un pubblico vicino nonostante le delusioni, che abbia voglia di aiutare la squadra ad uscire da questo momento poco bello e felice. Dobbiamo essere soprattutto noi comunque ad aiutare i tifosi a riavvicinarsi a noi. Stiamo recuperando. Domenica sera abbiamo interpretato bene la partita dal punto di vista della corsa e dell’intensità. Dobbiamo lavorare da punto di vista mentale e aiutarli attraverso video e non solo per poterli portare a migliorare e capire quali sono le mie richieste. Il tempo a disposizione ci deve bastare, per conoscere sempre qualcosa in più di quello che chiedo. Cambi di formazione? Avere a disposizione giocatori che mi mettono nelle condizioni di scegliere è uno dei miei obiettivi. Spero che continuino a dare questo, come stanno facendo da martedì scorso ad oggi. Voglio sentirmi triste se lascio qualcuno fuori, perchè so che sta lavorando al meglio. Kucka è sicuramente importante, sa interpretare bene le due fasi di gioco. Abbiamo in rosa giocatori con voglia e desiderio di mettersi in mostra per conquistarsi un posto in squadra. Chiunque scenderà in campo al suo posto, sono sicuro farà bene. Bertolacci ha un problema muscolare modesto. Domani non ci sarà, nei prossimi giorni valuteremo le sue condizioni. La problematica maggiore sarà la fame del Carpi. Si stanno giocando la salvezza con voglia e maniacalità nel loro modo di giocare e sistema tattico. Nel nostro punto di vista dovremo avere la loro stessa voglia, per far emergere le nostre qualità. C’è stato un cambiamento epocale nel settore giovanile, abbiamo fatto un percorso importante e con una metodologia interiorizzata da noi allenatori e poi dai giocatori. Se l’allenatore della Prima squadra abbia scelto nel suo staff gente del settore giovanile, vuol dire che abbiamo parlato la stessa lingua. La speranza è quella di far bene e conquistarsi una nuova stagione. Per creare un collegamento reale tra prima squadra e settore giovanile. Bacca mi è simpatico, mi fa ridere e scherza. Quando però c’è da parlare seriamente lo fa. Ogni giocatore ha il suo io. Ognuno di loro ha delle caratteristiche proprie e sto cercando di conoscere l’ego di ognuno di loro per avere chiarezza nel quadro della situazione al momento della costruzione del gruppo“.

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