È stato certamente un ottimo calciatore per quelli che sono stati gli anni ’90 e 2000. Di lui si ricorda soprattutto un gol con tanto di cucchiaio segnato all’Europeo del ’96 con la maglia della sua Repubblica Ceca contro il Portogallo, in carriera ha vestito maglie gloriose come quelle di Manchester United, Benfica, Sparta Praga e Lazio.
Ma della permanenza di Karel Poborsky in Serie A si ricorda soprattutto la doppietta realizzata all’Inter nell’ultima giornata del campionato 2001-2002, partita vinta dai biancocelesti per 4-2 e che, di fatto, assegnò lo scudetto alla Juventus a discapito dei nerazzurri i quali, da primi in classifica (sarebbe bastato loro un successo contro una Lazio ormai priva di stimoli e obiettivi, per ottenere il titolo), conclusero il torneo al terzo posto.
Dopo anni dal suo ritiro è sceso in campo per una partita di beneficenza, e gli spettatori si sono trovati davanti una persona completamente diversa. La folta chioma bionda e la faccia pulita hanno lasciato spazio ad un taglio più brizzolato e ad una barba da autentico vichingo.
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