Il gol, la corsa, il pianto: il nuovo faro di Montella è il canterano Locatelli

Una vita sotto età, o quasi. Detta così non sembra sta gran cosa, ma nel calcio è un fattore molto indicativo delle qualità di un giocatore. Riguarda Locatelli, il protagonista inatteso – ma sperato – di Milan-Sassuolo, sotto età (ha 18 anni) in questo senso: essendo bravo, ha spesso giocato con compagni più grandi e categorie superiori come la Primavera di Inzaghi o la Nazionale Under-19. Anche il Milan di Montella, il quale gli sta affidando le chiavi della regia. Non c’è casualità ma progettualità se i rossoneri si avviano a lanciare un altro grande talento, dopo aver piazzato stabilmente in porta Donnarumma, nemmeno maggiorente, e fatto registrare l’età-media più bassa dell’intera Serie A in questo avvio di stagione.

Un caso, anzi a caso, un mix di gioia e follia, è stata l’esultanza al gol, con una corsa senza freni per il campo. E quelle mani nei capelli che hanno ricordato, ovviamente solo alla lontana, il famosissimo Tardelli del Bernabeu. Un sogno. Un sinistro perfetto all’incrocio, un gol pazzesco, un pareggio incredibile, il boato in stile vecchi (e bei) tempi di San Siro, la consapevolezza di aver rimesso in piedi la gara. Montolivo, da vero capitano, segnala La Gazzetta dello Sport, al termine ha messo subito da parte l’amarezza per il cambio e soprattutto i fischi ed è andato ad abbracciarlo. Commovente il pianto a dirotto il ragazzo, esagerate per bellezza le emozioni andate in scena sull’erba dello storico stadio. Un predestinato: benedetto in passato da Silvio Berlusconi ed elogiato, per esempio, pure da Di Biagio (Under-21). Per Montella parlano i fatti.

locatelli 2 milan-carpi (spaziomilan)Manuel, che vanta già 6 presenze in campionato, è il più usato dalla panchina. Al Milan lo adorano perché è un canterano vero, iniziando all’Atalanta ma crescendo esponenzialmente dagli Esordienti in poi del settore giovanile del Diavolo. Esempio, promessa, speranza. Che storia.

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