Bacca, un calcio all’addio: vuole riprendersi il Milan e Montella lo preferisce a Lapadula

Bacca o Lapadula: da chi ripartirà Montella con il Cagliari? Il dubbio c’è, inutile nasconderlo, e nasce da come si è chiuso il 2016: ovvero la vittoria della Supercoppa ma con una stecca del colombiano (il peggiore in campo); ma anche l’ex Pescara, entrato prima del 90’, non si è mai fatto notare. A sensazione, per il Corriere dello Sport, Carlos rimane il primo nella testa del tecnico, anche perché è un patrimonio della società che ha speso 30 milioni per averlo e non può permettersi di svalutarlo.

Dai cinesi è arrivato un deciso stop all’eventuale cessione a gennaio (è uno dei rossoneri più famosi in Asia), però i discorsi potrebbero comunque riaprirsi in estate. L’attaccante, di per sé, ha tanta voglia di riprendersi la scena e ieri, non a caso, si è presentato in anticipo rispetto ai compagni sudamericani a Milanello, riuscendo ad allenarsi pure al mattino: un gesto molto apprezzato, non proprio marchio di fabbrica della punta che in passato era stato spesso criticato per un atteggiamento da solista. Invece no, forse qualcosa è cambiato e adesso il gol rimane importante ma viene dopo la squadra. Squadra che grazie all’unione e alla compattezza, visibile in campo, sta ottenendo risultati sopra la media. E allora meglio ragionare da gruppo e meritarsi la fiducia con i fatti. I suoi gol farebbero comodissimo. Mancano da quasi 100 giorni, dal rigore al Sassuolo del 2 ottobre, e poi va ricordato che il Diavolo non ha segnato né con Roma né con Atalanta in campionato (le due gare di fila prima di Doha, dove a dire il vero Bacca ha sprecato un paio di clamorose occasioni). Un digiuno motivato in parte da un guaio muscolare, seguito dalle polemiche per il viaggio a Siviglia e le voci di addio. Ora il caso sembra rientrato: è l’ora del riscatto.

lapadula-gol-sm2Nulla da togliere alle prestazioni di Lapadula, decisivo con Palermo, Empoli e Crotone. Sacrificio, prodezze, l’affetto dei tifosi e la prima convocazione in Nazionale: forse ha sofferto le crescenti pressioni. Normale, le ultime gare scottavano. Stesso discorso: sarà un 2017 di ripartenza, pronto all’uso dalla panchina – resta preziosissima alternativa – e carta a sorpresa nelle mani dell’Aeroplanino, che lo ha spesso lodato per l’impegno. Gerarchie abbastanza chiare, ma ancora aperte.

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