Erik Lamela, un predestinato

Quando si è un bambino prodigio non è mai facile riuscire a crescere senza tradire le attese di chi ti circonda. Erik Lamela è certamente riuscito in quest’impresa.

Nato a Buenos Aires il 4 marzo del 1992 Erik è salito in fretta alle luci della ribalta. Nel 2004 a soli 12 anni infatti dopo un torneo giovanile in Spagna col suo River Plate fu vicinissimo al trasferirsi in Catalogna, al grande Barcellona. Alla fine però i dirigenti dei Millonarios riuscirono a convincere la famiglia del ragazzo respingendo la corte serrata dei blaugrana.

Mai opera di convincimento fu più fruttuosa. Il “Coco” (questo il soprannome con cui viene acclamato dai suoi tifosi ndr)  infatti oggi è la punta di diamanta del River Plate, il talento più fulgido a disposizione del club.

Lamela di base è un trequartista anche se nelle prime uscite da professionista è stato utilizzato anche da mezzo sinistro in un centrocampo a tre. Fisico longilineo asciutto (180 cm per 70 chilogrammi), agile, veloce e rapido nello stretto, è dotato di una buona progressione caratterizzata da un’eleganza fuori dal comune. Sinistro naturale, tecnicamente eccellente, impressiona la grande naturalezza nel calcio col piede forte. E’ inoltre un grande specialista sui calci piazzati.

Ha esordito nel giugno del 2009 contro il Tigre nel campionato di Clausura affacciandosi però stabilmente in prima squadra nella seconda metà del 2010 quando è arrivato, nell’incontro col Colon il 5 dicembre, il primo gol da professionista.

Il River Plate non attraversa un buon momento dal punto di vista finanziario e sembra proprio che l’estate prossima sarà quella del grande salto in Europa per Lamela. Milan, Bayern Monaco e Lazio sono da tempo segnalate sulle sue tracce ed una cosa è certa, chi riuscirà ad accaparrarsi questo gioiellino farà un grandissimo affare.

Gennaro De Stefano

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