Mexes, un gratuito narciso di talento

Negli scorsi giorni Galliani ha ufficializzato l’arrivo di Mexes dalla Roma a parametro zero.  Il difensore francese, classe 1982 sarà quindi l’erede di Sandro Nesta, anche se almeno inizialmente il posto al fianco di Thiago Silva verrà occupato, come di consuetudine, dell’ex laziale. La lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro riportata lo scorso aprile nella sfida contro la Juventus non permetterà al  biondo centrale di svolgere la preparazione estiva con il gruppo, lo stop previsto è di almeno 4 mesi. Lo staff medico rossonero però non vuole farsi trovare impreparato ed è pronto ad accoglierlo dopo la fine del campionato per stilare il piano riabilitativo.

Arrivato a 22 anni nella capitale dall’Auxerre il francese ha dovuto da subito “giocare” in tribunale una partita contro la sua ex squadra che accusava lui e la Roma per il suo trasferimento avvenuto in modalità non lecite. La Fifa, in merito alla vicenda, dapprima squalificò il ragazzo per 6 turni poi fu il Tas a rivedere e sospendere la decisione. Alla fine a pagare fu la Roma con 8 milioni di euro da versare nelle casse dei francesi e il mercato congelato per le sessioni dell’estate 2005 e dell’inverno 2006. L’anno della consacrazione definitiva di Mexes è il 2007 in cui diventa titolare fisso insieme a Chivu e conquista il suo primo trofeo italiano: la coppa italia. Lilliam Thuram in quel periodo lo aveva definito “il più forte di tutti” . Di diverso parere doveva essere il ct della Francia Domenech che lo ha sempre tenuto ai margini.

Con l’arrivo di Juan e Burdisso, vuoi anche per il contratto che non vuole rinnovare, Mexes trova sempre meno spazio e quando gioca non rende al meglio: cartellini rossi, distrazioni, non è più il difensore dei tempi d’oro. Il Mexes, quello vero, è un centrale provetto: ottimo stacco di testa, buona velocità e tecnica di base eccellente. Controindicazioni? Il carattere fumantino e la troppa eleganza che spesso lo porta a commettere errori ingenui. La speranza è che in rossonero sia un po’ meno narciso e più pratico, per il carattere, visti i vari Gattuso, Van Bommel, Cassano e Ibra  non abbiamo più paura di niente.

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