Up & down, Robinho scommessa vinta

Robson de Souza, meglio noto come Robinho, è il colpo che, la scorsa estate, ha chiuso ufficialmente la campagna acquisti rossonera. Robinho è stato acquistato il 31 agosto 2010 grazie alla mediazione del procuratore Mino Raiola, che poco prima aveva portato a Milano anche lo svedese Zlatan Ibrahimovic.

L’attaccante brasiliano, nato il 25 gennaio 1984, all’età di 27 anni, può già vantare una prestigiosissima carriera: debutta al Santos, a 25 anni, grazie a Pelè che, entusiasta del suo gioco, decide di portarlo alla corte della società brasiliana. Qualche anno più tardi, nel 2005, approda al palcoscenico europeo e lo fa entrando direttamente dalla porta principale in una società che ha scritto la storia del calcio spagnolo: il Real Madrid. In un club ambiziosissimo come quello madrileno, il Brasiliano riesce collezionare 135 presenze e 35 reti. Qualche anno più tardi, nel 2008, viene acquistato dal Manchester City.

Nella Premier League, il pur talentuoso fantasista carioca non riesce a “spiccare”. Colleziona 41 presenze e 14 goal; insomma nulla a che vedere con le cifre strepitose degli anni passati. Colpa della tipica “saudade”? Fatto sta che nel 2010 ritorna al Santos dove trascorre sei mesi per poi essere acquistato dai rossoneri per 18 milioni di euro, firmando un contratto quadriennale. E’ questa la svolta per la carriera del nostro numero 70, che ritorna di lì a poco in splendida forma. Si integra perfettamente con la squadra (grazie anche agli svariati verde-oro in forza ai rossoneri) e dimostra brillantezza, tenacia e tanta voglia di vincere.

Robinho debutta in serie A l’11 settembre 2010 contro il Cesena, e marca per la prima volta il tabellino con la maglia rossonera il 16 ottobre 2010 nella partita casalinga contro il Chievo (conclusasi con il risultato di 3-0). Nel campionato appena terminato ha collezionato ben 14 reti meritandosi il titolo di capocannoniere rossonero insieme a Pato ed Ibrahimovic. Insomma il brasiliano sembra essere ritornato in splendida forma. Con il suo spirito carioca, si diverte e fa divertire portando un tocco di allegria nello spogliatoio.

La sua caratteristica principale è sicuramente il gioco veloce e molto tecnico, condito da splendidi dribbling, rovesciate, e magie nell’uno contro uno. Unico monito: Robson, per l’anno prossimo, ti vogliamo più decisivo sotto porta!

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