#4 – Settembre, luci e ombre

Col termine del campionato, la rubrica “Dopodiché” va in vacanza per lasciare spazio a “Riviviamoci!”: approfondimenti cronologici, monografie e racconti tematici con cui rivivremo la grande stagione rossonera 2010/2011!

Dopo 2 settimane di attesa per il turno delle nazionali finalmente si gioca! 11 settembre, a Cesena, città che torna nella massima serie dopo 19 anni, il popolo rossonero è quasi febbricitante. Sono troppe le emozioni che lo attendono. La possibilità di consolidare il primo posto, dopo i primi 3 punti ottenuti sul Lecce, il debutto di Robinho, la vista sulla Champions 4 giorni dopo. E soprattutto la prima di Zlatan Ibrahimovic. Davanti una squadra che non può e non deve far paura.

E invece…il Milan è molle, corre a ritmi bassissimi, Ronaldinho praticamente gioca in un centimetro quadrato. Poi la sberla e il Milan delle stelle torna sulla terra: al 31° cross di Schelotto, Bogdani anticipa Papastathopoulos e infilza Abbiati di testa. Il Manuzzi, giustamente, esplode. Passano 13 minuti: il Milan, buttatosi colpevolmente tutto in avanti, si fa sorprendere in contropiede. Papastathopoulos sbaglia e Giaccherini con un diagonale trova l’angolino. È un bel gol. Si va negli spogliatoi. Nel secondo tempo Dinho lascia spazio a Binho, ma il Milan comunque non decolla. Una scossa la dà Inzaghi, subentrato a Gattuso al 64°. Un paio di inserimenti velenosi, poi il rigore procurato per fallo di Nagatomo, a 3 minuti dal 90°. Sul dischetto va il giocatore più atteso: Ibrahimovic. Ma non è serata. Palo, Milan a casa a farsi un test psico-fisico e Cesena in estasi.

Basta attendere però solo 4 giorni per il primo gol di Zlatan con la maglia rossonera. E arriva in Champions, la competizione nella quale non è mai riuscito ad esprimersi come fa nei campionati. Lo svedese serve addirittura una doppietta. È mercoledì 15 settembre: gol al 66°, gol al 69°, tanti saluti Auxerre. Ora di nuovo in campionato per dimenticare la disfatta di Cesena. E invece la partita del Manuzzi ha inaugurato il periodo più grigio del campionato.

Sabato 18 settembre: si potrà sbagliare anche la partita col Catania, davanti al proprio pubblico? Così è. Il Milan soffre la velocità e il dinamismo dei siciliani. L’1-0 è loro, con un gol da cineteca di Capuano. Dicono che da allora provi ogni giorno a ripetere quel tiro e ad oggi non gli è ancora mai riuscito. Pareggia Inzaghi in chiusura di primo tempo. Per Inzaghi, che si infortunerà in novembre, l’unica firma sullo scudetto.

4 punti in 3 gare. Poca roba, troppo poca. Ma anche le altre big non volano. E mercoledì il Milan affronta la Lazio. L’1-1 sa subito di altra occasione buttata. In realtà, visto il campionato della Lazio, resta uno dei migliori risultati in trasferta di quest’anno. Apre Ibra al 66°, chiude Floccari all’81°. Milan in crescendo e finalmente primo gol in campionato per Zlatan (che non si fermerà più fino a gennaio). E difatti sabato 25, alle ore 18, capita il primo di una serie di 1-0 griffati Ibrahimovic. Una serie che porta direttamente allo scudetto. La punta trova il secondo gol in campionato contro il Genoa e alla sua maniera: imprevedibile, geniale, implacabile. Punta del piede, pallonetto, Dainelli e Ranocchia che lo marcavano spiazzati, Eduardo battuto. Assist di Pirlo (sigh!).

Se dovessero fare un film sulle origini degli X-Men rossoneri (soprannominati XI-Men da un noto sponsor dopo il 7 maggio) il loro inizio partirebbe da qui.

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di Matteo Tamburini

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