Lavagna tattica: il Cesena di Giampaolo

Dopo avere ingoiato un altro boccone amaro, ovvero il pareggio interno contro l’Udinese, il Milan, nell’anticipo della quinta giornata di Serie A, ospita il Cesena. Contro gli emiliani, ultimi in classifica e ancora privi di punti, è l’occasione per rilanciarsi. Vincere sarebbe infatti una non indifferente boccata d’ossigeno. Il Cesena è un avversario modesto, guidato da un allenatore sopravvalutato, che schiera la squadra con uno spregiudicato 4-3-3, a cui sporadicamente alterna un 4-3-1-2.

Il modulo pone l’accento sugli esterni d’attacco, Martinez ed Eder. Peccato che questi ultimi, pur essendo dotati di grande rapidità, siano esentati dalla fase difensiva. Va inoltre detto che Adrian Mutu, molto dotato tecnicamente, non è un vero e proprio centravanti, pecca in forza fisica, non riesce a fare salire la squadra e fatica a dare continuità alle sue giocate. Ergo, i nostri centrali non dovrebbero faticare più di tanto. Per quanto concerne il centrocampo, Candreva è una mezz’ala di qualità, che annovera, nel suo repertorio, lanci ed aperture di pregevole fattura e pericolose conclusioni dalla media distanza. Ma in fase difensiva, lascia a desiderare. Gli unici due uomini di rottura, su cui il tecnico cesenate fa costante affidamento, sono Guana e Parolo. I due, efficaci in interdizione, molto forti fisicamente, sono però tatticamente indisciplinati. Capita infatti che, irrazionalmente, si spingano in avanti.

La difesa mostra inoltre limiti enormi: i due centrali titolari, Von Bergen e Rodriguez, non hanno ancora trovato l’affiatamento giusto e spesso incappano in gravi ingenuità. Sulle fasce, troviamo esterni deboli in fase difensiva e inconcludenti in fase di spinta, quali Ceccarelli e Lauro, o giocatori ormai sul viale del tramonto, Comotto in primis. Che dire, solo a seguito di una prestazione sciagurata, il Milan potrebbe fallire. Se i nostri scendessero in campo determinati e tatticamente ben disposti, la vittoria non dovrebbe sfuggire. Il Cesena premerà sulle fasce. Per non fare sfondare Martinez ed Eder, basterebbe che Zambrotta e Abate, aiutati dai nostri due incontristi, disputassero una gara ordinata. Aspettando pazientemente l’errore tattico del Cesena, che non tarderà ad arrivare, visto che anche Candreva e Parolo parteciperanno attivamente anche alla fase offensiva, il gioco sarà fatto.

Facendo girare il pallone e aspettando che gli emiliani si scoprano, Cassano, El Shaarawy e Aquilani, ispirati da Clarence Seedorf, possono tranquillamente fare faville. Abbiati permettendo…

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