Noce e quel numero sulle spalle…

Il neo arrivato in casa rossonera Antonio Nocerino, scelto dai dirigenti rossoneri poco prima che chiudesse la sessione di mercato per sostituire Flamini destinato a rimanere lontano dai campi per almeno sei mesi non ha ancora avuto modo di allenarsi con i suoi compagni a Milanello, ma dimostra già da subito di avere grande personalità attraverso la scelta del numero di maglia che andrà ad indossare, il ventidue, che per diversi anni è rimasto sulle spalle di un giocatore mai dimenticato dal popolo milanista come Ricardo Kakà.

Proprio il brasiliano sembrava sul punto di ritornare a “casa” dopo due anni anonimi trascorsi a Madrid, ma l’accordo tra le due società non si è alla fine concretizzato soprattutto per il contratto oneroso che Kakà ha con gli spagnoli ed è per questo che l’ex centrocampista del Palermo ha avuto il “via libera” nella scelta della maglia, che dopo l’addio del giocatore al Milan è stata sulle spalle di Borriello solamente per una stagione. Certamente nel corso del campionato farà un effetto particolare per i tifosi presenti a San Siro sentire dallo speaker associare il numero 22 a Nocerino, un innesto che sarà e utile per il centrocampo anche per i prossimi anni, ma che non rappresenta il grande nome in grado di radunare le folle e di dare spettacolo a una platea esigente come è stato il pubblico rossonero abituato a tanti campioni che hanno portato il Milan a diventare il club più titolato al mondo.

Molti si interrogano ancora se l’identità del famigerato “Mister X” che avrebbe dovuto arrivare in rossonero fosse realmente Kakà, ma proprio pochi giorni fa il brasiliano ha dichiarato di voler riconquistare la fiducia di un allenatore che non sembra credere troppo nelle sue potenzialità come Mourinho, anche se rimane il dubbio se quelle siano state più che altro parole di circostanza dettate da una partenza verso Milano che non si è poi concretizzata.

Vedremo quindi come Nocerino si comporterà in rossonero e anche se sembra ovviamente difficile poter rivedere i fasti di Riccardino a causa di un evidente gap tecnico, allo stesso tempo ci sia augura di non veder ripetere l’esempio di Borriello che nel periodo in cui ha vestito il 22 è stato spesso discontinuo nelle sue prestazioni e proprio allo scadere del mercato lo scorso anno ha scelto di essere ceduto per timore della troppa concorrenza di un reparto di attacco che aveva visto l’arrivo di campioni come Robinho e Ibrahimovic determinanti per il tricolore conquistato solo pochi mesi fa.

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