“Pippo? Guardiamo in faccia la realtà”

Superpippo se ne va, Superpippo non rientra più negli attuali piani del Diavolo. è un Allegri quanto mai chiaro e deciso quello che, dalle pagine della “Gazzetta dello Sport”, sbarra la strada, forse in modo definitivo ad uno degli attaccanti simbolo dell’ultimo decennio di storia rossonera. Max, si sa, è però un tipo molto pragmatico e lontano da qualsiasi tipo di sentimentalismo: il suo credo è orientato al risultato e all’immediato presente, il suo senso pratico ha il sapore di una sfida costante. La diplomazia? Una sconosciuta.

Le dichiarazioni da lui rilasciate rispecchiano perfettamente quanto detto in precedenza: “Agisco per il bene del Milan: ho vinto campionato e Supercoppa, sono queste le cose che restano. Inzaghi ha fatto la storia del calcio come tanti campionissimi che sono passati dal Milan, ma bisogna vedere le cose come stanno. La vita avanti, altrimenti giocherebbe ancora anche Maradona. Dobbiamo giocare bene, ma anche ottenere risultati, non alleno i globetrotter”.

Parole dure, in cui è davvero impossibile intravedere uno spiraglio nonostante le pressioni esercitate anche dalla società: “Prima della partita di Siena Berlusconi mi aveva chiamato per sapere chi avrei fatto giocare e mi ha chiesto di Inzaghi. Gli ho risposto che non si allena da 45 giorni e in queste condizioni non potevo prenderlo in considerazione”.

Breve focus, infine, su questo 2011 calcistico ormai agli sgoccioli: “La panchina d’oro? Mazzarri, lo voto tutti gli anni. L’italiano dell’anno è Di Natale, sugli stranieri non ho dubbi: Ibra e Thiago Silva. Per quanto riguarda la squadra, visto che non posso dire il Milan, scelgo l’Udinese”. Buon Natale Max, che i risultati siano sempre con te in modo così assoluto e incontrovertibile.

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