Pirlo-dipendenza, noi ve l’avevamo detto…

72 minuti: è questo il tempo che la Juventus ha impiegato per sbloccare il risultato in casa contro il Cesena. Un Cesena più che modesto, che a fine partita vedrà nel proprio score 1 tiro in porta e 27% di possesso palla, contro gli schiaccianti dati della Vecchia Signora che vedono ben 27 conclusioni a rete e il 73% del possesso palla. Ma seppur la Juventus continui a vincere, ieri pomeriggio la Pirlo-dipendenza della Juventus è stata ancora più netta, con la formazione di Conte che faticava a trovare gli spazi tra le linee, spazi che tendenzialmente inventa quel genio di Brescia che gli abbiamo svenduto. Ma forse non avevamo tutti i torti.

Via Pirlo, dentro Aquilani e Nocerino. Il secondo, preso inizialmente più come vice-Gattuso che come vice-Pirlo, sta sbandando la concorrenza. Dinamicità e insoliti piedi buoni ci stanno facendo riflettere su un giocatore forse mal visto a prescindere a inizio anno, ma che a suon di prestazioni di alto livello si sta conquistando la nostra fiducia. Il primo invece, il mister X dell’estate rossonera, sta confermando i buoni propositi visti nelle prime settimane della stagione, offrendo qualità a un reparto che senza Pirlo sembrava alla deriva. Ma Allegri ci ha fatto, e ci sta facendo imparare, a vincere senza Pirlo e le sue geometrie. Geometrie e visioni di gioco che Conte sembra non poter rinunciare, visto anche le alternative: Pazienza e occasionalmente anche Vidal, l’assist-man di domenica. Pirlo in 3 mesi sembra esser diventato già una dipendenza per la Juventus, una droga, una necessità. Ma reggerà l’oramai 32enne bresciano?

Noi non ci abbiamo creduto, e probabilmente ci è andata bene così. Certo, le invenzioni che un robot come Pirlo riesce a creare mettendo palloni ai limiti della mente umana sono importanti, ma mai quando la qualità e la corsa di Aquilani e Nocerino messi assieme. La Pirlo-dipendenza è diventata così di già un problema per una Vecchia Signora che vuole tornare a correre in Italia come in Europa. A discapito di un Diavolo che non si è mai fermato. La sfida è più aperta che mai.

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