2012: Tevez, Keita e un Arsenale di sogni

Eh sì, quel sogno lì c’è. Parto dalla fine perché è giusto così, perché i primi due “propositi” sono i mezzi, il terzo è il fine, la meta ultima, quella sensazione che tante volte abbiamo provato nella nostra vita da rossoneri e tante altre volte vorremmo riprovare. E allora, per questo 2012, non possiamo che sognare quella Coppa grande, quella Coppa che segna la vera storia di un club, figuriamoci quella del club più titolato al mondo. Certo gli step da superare saranno tanti, ma è anche vero che è un anno strano: col Barça imbattibile, ma che non si è mai ripetuto per due anni consecutivi, con tutta Manchester fuori, con l’unico (possiamo dirlo) spauracchio Real. Anno strano, anno strano…

Ma per arrivare fino in fondo, servono forze fresche. O meglio, forze “forti” e pure fresche. Forze che, se non possono essere impiegate in Champions, possano almeno servire agli altri per rifiatare, ogni tanto. Uno a caso: Zlatan Ibrahimovic. Difficile lasciarlo in panca, a maggior ragione in tribuna, non solo perché i suoi allenatori non ne possono fare a meno, ma anche perché è lo stesso svedesone, dal caratterino tutt’altro che malleabile, a non accettare mai di buon grado un’eventuale esclusione. Che poi, nel suo caso, si tratta sempre e comunque di riposo e non certo di scelta tecnica.

E allora ecco all’orizzonte Carlitos Tevez, con buona pace di Maxi Lopez (che comunque resta sempre lì, non ascoltate Galliani…) e anche un po’ di Alexandre Pato, per la prima volta dal 2008 davvero in discussione e possibile partente. Bestemmia? Forse sì, ma il “Papero” appare sempre più sfiduciato, nonostante continui la liaison presidenziale. Sfiduciato e irritante, diciamolo. Mettiamola così: sono certo che se il 4 gennaio con il PSG giocassero in attacco Pato e Inzaghi, Pippo traboccherebbe la solita voglia inaudita sovrastando letteralmente il brasiliano. Anzi no, forse ho preso un esempio sbagliato: di questi tempi, con queste notizie che circolano, Alexandre coglierebbe la palla al balzo per mettersi in mostra dinanzi ai suoi vecchi mentori.

Non ho parlato di Keita? Abbiamo tutto un mese per discuterne… Nell’attesa, non mi resta che augurarvi un eccezionale e vincente (speriamo) 2012 rossonero!

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