Incrollabili

Duri, granitici, semplicemente affidabili gli undici (dodici con Robinho, pardon) schierati da Massimiliano Allegri in un pomeriggio bergamasco che avrebbe potuto riservare qualche sorpresa negativa: reduci da Dubai, con qualche assenza importante (vedi le fasce) e con il peso di dover tenere il passo della Juventus che non ti aspetti. E invece nessun problema: decima vittoria consecutiva nelle ultime dodici uscite, centrocampo rigenerato e guidato da un finalmente apprezzabile Van Bommel e la coppia più bella del mondo Thiago-Ibra in versione platino.

Certo, diranno in molti, senza il rigore l'”Atleti Azzurri” avrebbe probabilmente raccontato un’altra storia, ma la veemente reazione del Conte (e qui è proprio il caso di dirlo) Max nei confronti dell’ex arbitro Gianluca Paparesta su Premium Calcio alla messa in dubbio del penalty dello 0-1 spiega, implicitamente, la forza sinergica, quanta convinzione e quanta consapevolezza ci siano dietro il progetto Milan. E vedere un Max così, credetemi, non può che farci dormire sogni tranquilli. Siamo sicuri che per il livornese doc sia così difficile tenere a freno gente come Ibrahimovic (e Tevez?) o forse dobbiamo cominciare a preoccuparci del contrario?

Ecco perché la parola di oggi è “incrollabili”: perché il vero Milan è quello di oggi, magari non spumeggiante come si vorrebbe ma incredibilmente arcigno, un fortino molto, molto complesso da espugnare. Una macchina guidata magistralmente dai numeri 11 e 33, ma che può contare anche sull’indispensabile apporto dei numeri 27 e 22, di un ringalluzzito 4 e di un promettente 5, di un 70 pur sempre a tratti e di un 32 che non può permettersi cali di tensione. Resta poi quel 7 lì, un’incognita ormai assodata. La certezza del dubbio. Che fare?

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