Così però non va!

Eh già, nulla di nuovo sul prato di San Siro. Lasciamo punti pesanti in casa in uno scontro (diciamo) diretto, senza crederci fino in fondo e con errori talmente imperdonabili da cadere quasi nel comico. Per un attimo accantoniamo la comunque importante questione arbitrale e valutiamo il resto. Cosa spicca? Una squadra lenta, macchinosa, incapace di crederci fino in fondo, costruita su scelte sbagliate e disperatamente aggrappata a quell’Ibrahimovic che non vedremo per un po’.

Sì, perché, tanto per non fare nomi, elementi come Seedorf, Emanuelson e Robinho, in questo momento, e sottolineiamo in questo momento, non sono pienamente da Milan. Arrivato ad un certo punto, caro Max, devi trovare il coraggio e l’umiltà di fare un passo indietro riguardo ad alcune scelte e convinzioni che stai dando per assodate.

L’ennesimo goal che Robinho si è divorato ad inizio ripresa è un qualcosa di calcisticamente vergognoso: il tempo delle scusanti è finito, ormai si è perso il conto di quante volte non sia nemmeno riuscito a centrare la porta in posizione molto più che favorevole. Non ci sono più prove d’appello, né per lui, né per chi continua a proporlo in modo sistematico: in panchina c’erano due fior di attaccanti come Maxi Lopez ed El Shaarawy, inutile pianger lacrime da coccodrillo.

Un’ultima nota, ovviamente, va riservata all’espulsione di Ibra: un gesto del genere lascia tanto amaro in bocca tutti a noi e non è corretto giustificare o dare attenuanti. Allo stesso tempo c’è un però che pesa come un macigno: Aronica non ha forse fatto la stessa con Nocerino, un attimo dopo? Perchè Ibra subito negli spogliatoi e Aronica no? Perchè tutta questa insofferenza quando c’è di mezzo una reazione del nostro attaccante e tanta voglia di chiudere un occhio quando il protagonista è un avversario soltanto un po’ più subdolo e scaltro?

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