Catania: squadra offensiva, terzini tallone d’Achille

La strada che porta all’Olimpo passa per Catania. Il Milan, dopo il prezioso 0-0 casalingo ottenuto contro gli alieni di Barcellona, per mantenere vivo il sogno chiamato double è chiamato quest’oggi alle ore 18.00 a superare lo scoglio rappresentato dagli etnei di Vincenzo Montella. Si tratta di una delle trasferte più insidiose dell’intero campionato. I rossoblu sono la più bella sorpresa di questa stagione, hanno una mentalità molto offensiva ed uno stile di gioco che esteticamente è tra i migliori del nostro campionato. Il settimo posto in classifica, che mette il Catania persino davanti all’Inter, è un risultato che, seppur parziale, rende merito allo straordinario lavoro che sta svolgendo Montella.

Gli undici punti conquistati nelle ultime cinque giornate e l’indisponibilità del solo Potenza indicano che la squadra è in grande salute, la salvezza ormai conquistata è un elemento che svincola gli etnei da tensioni mentali, permettendo loro di giocare serenamente e in scioltezza. Ulteriore motivo di pericolosità per il Milan è l’entusiasmo del pubblico catanese, che spesso rende il Massimino un vero e proprio fortino.

Lo schieramento tattico dei rossoblu sarà un 4-3-3 di zemaniana memoria, il reparto avanzato sarà composto da Gomez e Barrientos sugli esterni e da Bergessio al centro. Montella difficilmente tradirà il proprio credo calcistico, anche se dinnanzi ai campioni d’Italia. Il Catania, vista l’abbonda a centrocampo e in attacco di giocatori dai piedi raffinati, punterà molto sul possesso palla e tenterà di colpire soprattutto esternamente sfruttando la rapidità e la tecnica degli argentini Gomez e Barrientos.

Punto di forza: qualità di centrocampo e attacco, Legrottaglie. La principale forza degli etnei è rappresentata dalle doti tecniche di molti suoi interpreti ma, soprattutto, dalla mentalità. Vincenzo Montella è infatti riuscito ad imporre ai suoi un atteggiamento che è ben diverso da quello tipicamente provinciale. Lo si è visto domenica scorsa a Napoli, dove il possesso palla tra i padroni di casa e il Catania è stato sostanzialmente in parità. La squadra non si nasconde, cerca sempre di colpire gli avversari imbastendo manovre orchestrate e cercando di mantenere i ritmi molto alti. L’abilità nel proporre gioco è resa possibile dai simultanei schieramenti in linea mediana di Francesco Lodi e Sergio Almiron e da quelli in attacco di Gonzalo Bergessio (al centro), di Alejandro Gomez (sul centro-destra) e di Pablo Barrientos (sul centro-sinistra). Sono tutti elementi molto tecnici.

Lodi, pericolosissimo anche su calcio piazzato, è il playmaker. Il classe ’84 sta crescendo anche sul piano dell’interdizione garantendo, forte del sostegno di Izco (il terzo di centrocampo), un buon filtro nella zona nevralgica del campo. Sergio Almiron, decentrato e svincolato da compiti di copertura, può dedicarsi totalmente all’impostazione della manovra. Gomez è rapidissimo e la sua miglior dote sta nel saltare l’uomo con regolarità creando superiorità numerica. Barrientos è anch’egli molto veloce, nonché molto bravo nel tiro e nell’assist. La principale chiave tattica sarà l’esito della sfida tra questi ultimi due e i terzini milanisti. Infine Bergessio, riferimento centrale, è veloce e bravo nel fraseggio, fa molto lavoro senza palla.

Ulteriore elemento di forza per il Catania è Nicola Legrottaglie. L’ex Juve sta disputando una stagione sopra le righe, dimostrandosi puntuale negli inserimenti offensivi (4 gol) e maestoso nella fase difensiva, dove i suoi salvataggi sono spesso provvidenziali.

Punto debole: i terzini e la poco concretezza delle punte. Per il ruolo di terzino destro Marco Motta è in ballottaggio con Bellusci ma in netto vantaggio, mentre per quello di terzino sinistro è pronto Giovanni Marchese. Sia il primo sia il secondo spesso non sono all’altezza della situazione. Motta si è presentato in maglia rossoblu compiendo una leggerezza da principiante nella gara contro la sua ex squadra, la Juventus, regalando di fatto il match ai bianconeri.

Le successive prestazioni sono state leggermente superiori alla precedente, ma non totalmente convincenti. L’ex di Roma ed Atalanta è un elemento molto continuo nella fase di spinta ma spesso difetta in lucidità in quella di copertura. Per quanto riguarda Giovanni Marchese, l’ex Chievo non sta disputando un brutto campionato. Egli sopperisce con la grinta alle non eccelse doti tecniche ma, quando non è in giornata, sulla sinistra si aprono falle e per il Catania sono dolori. Il Milan dovrà dunque attaccare l’avversario prevalentemente per vie esterne, sfruttando la vèrve dei velocisti Emanuelson, El Shaarawy e Robinho.

Un altro limite degli etnei è rappresentato dalla scarsa vena realizzativa delle punte. Bergessio è un giocatore che fa molto movimento senza palla e, molto spesso, risulta poco lucido sottoporta. Lo stesso discorso vale per Gomez e Barrientos (soprattutto per il primo), che corrono molto ma finiscono col peccare in concretezza. Ciò rappresenta un limite e anche se i gol di Lodi e dei difensori hanno spesso tolto le castagne dal fuoco non  si può fare sempre affidamento sul loro apporto anche in fase realizzativa.

Giocatore chiave: Gomez. Essendo più in forma di Barrientos, l’altro esterno d’attacco, sarà ad Alejandro Gomez che la retroguardia rossonera dovrà prestare maggiore attenzione. Il furetto argentino avrà il compito di dare il cambio di marcia alla squadra, Montella punta soprattutto su di lui per colpire il Milan. Nella sua zona agirà Luca Antonini, autore di una prova sontuosa contro il Barcellona. Il numero 77 rossonero non dovrà distrarsi proprio ora, per limitare il rapidissimo avversario sarà necessaria una marcatura molto attenta.

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