Il derby torna ad avere un senso, ma solo per noi…

Il calcio è paradossale: alle 21.30 di mercoledì sera, al termine dei primi tempi delle partite di Serie A, tutto pareva perso. Juventus che passa senza molti problemi in casa col Lecce e si avvia alla vittoria dello scudetto, ol Milan in vantaggio sull’Atalanta ma con le orecchie a Torino in attesa di notizie positive; Inter che grazie alla cura Stramaccioni era in vantaggio su un ottimo Parma in grande salute e con un piede punta al terzo posto, ovvero Champions League, con la Lazio che si trovava in svantaggio in casa contro il Siena. Tutto segnato verso un derby che non assumeva più significati per i colori rossoneri ma pendeva verso quelli nerazzurri, pronti alla rincorsa Champions. Fino a quando gli arbitri di Torino, Milano, Parma e Roma hanno fischiato l’inizio dei secondi tempi.

Da quel momento poi, nei quattro campi di Serie A si è verificato l’apoteosi. Prima, in ordine cronologico, la debacle dell’Inter che in 3′ regala un uno-duo devastante al Parma di Giovinco & Co., che ringraziano e strappano la quinta vittoria consecutiva con in panchina Donadoni. Prima sentenza: l’Inter, con la vittoria del Napoli di martedì sera, è fuori dalla lotta al terzo posto. Qualche minuto più tardi, la Lazio all’Olimpico ottiene un rigore generoso che Ledesma trasforma con freddezza chirurgica e pareggia il momentaneo vantaggio del Siena. Secondo sentenza: Lazio che torna a +1 sui nerazzurri. Da Roma a Torino: Buffon, in un errore degno delle migliori papere della Gialappa’s, regala l’insperato pareggio al Lecce. Terza sentenza: la Juve lascia due punti per strada. Centocinquanta kilometri più a est, esattamente a San Siro, il Milan regola l’Atalanta con il gol della sicurezza di Robinho nel tempo di recupero. Quarta sentenza: il Milan torna a -1 dalla Juventus a 180′ dalla fine. Tutto è riaperto.

Quarantacinque minuti di fuoco, di spettacolo, di gioie e altrettante disperazioni, di speranze e di timori: tutto è ancora in gioco, soprattutto nella lotta al tricolore. E mentre il derby pareva oramai un match a sfondo nerazzurro, adesso il rossonero che si vede in giro per Milano è di quello splendenti: una partita che sembrava poter rilanciare l’Inter diventa fondamentale nell’inseguimento alla Juventus che a Triste, campo neutro contro il Cagliari, avrà il timore di dover vincere per forza. Perchè quando arrivi lì, non puoi tornare indietro e non basta dire “Abbiamo fatto, comunque vada, una super-grandissima stagione”. Conta solo vincere. E che vinca in migliore.

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