Al Diavolo il FPF: almeno quello non fa più paura

I governanti di tutta Europa temono la parola spread e tutto quello che ne deriva. Con le dovute proporzioni, buona parte dei presidenti di club del vecchio continente prova gli stessi timori pensando al Fair Play Finanziario. Una regolamentazione di bilanci che ha incrementato il business dei fiscalisti e frenato il calciomercato, escluso quello dei petrolieri, arabi o russi che siano. Di certo però il tema sta a cuore ad Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, costretti giocoforza a ridurre i costi dell’azienda Milan. Riduzione già in parte indotta dalla maxi multa legata al lodo Mondadori, che ha contribuito a ferire l’autostima dei tifosi rossoneri.

In soldoni il deficit finanziario del Diavolo ha raggiunto i 109 milioni di euro di passivo in apertura di 2012. Cifra che ha fatto scattare tutti i campanelli d’allarme di via Turati, chiamando la dirigenza a riflessioni sull’argomento. La mossa che ha suscitato più clamore e che contestualmente ha apportato i maggiori benefici economici, è certamente la doppia cessione di Thiago e Ibra. Al netto di plusvalenze, stipendi e ammortamenti ha fatto guadagnare al club 60 milioni.

Ad essi vanno inoltre conteggiati altri 30 milioni derivanti dai mancati rinnovi dei senatori, Seedorf, Nesta, Inzaghi, Gattuso, Zambrotta e altresì quelli di Van Bommel, Aquilani e Oddo. Ultima voce in attivo nel bilancio è la cessione di Cassano, valutata 5 milioni.

Le spese invece derivano dai nuovi arrivi: Montolivo, Traorè, Acerbi, Constant, Pazzini, Gabriel, Zapata, Niang, Bojan e De Jong, dovrebbero avere un impatto di circa 20 milioni. Andrà infine considerata qualche perdita relativa alla diminuzione degli abbonamenti e tagliandi singoli, ahinoi facilmente pronosticabile durante l’annata. Con ogni probabilità le casse rossonere chiuderanno l’anno 2012 con 35 milioni circa di deficit, con un evidente miglioramento guardando gli ultimi 12 mesi e facendo sopratutto un enorme passo in avanti verso il famigerato pareggio di bilancio, chimera dei politici UE.

In ogni caso, la perdita aggregata che abbiamo conteggiato, garantirebbe al Milan di essere già all’interno dei parametri del FPF. Non sarà uno scudetto, ne tantomeno una Champions, ma sarà pur sempre un obiettivo centrato.

Impostazioni privacy