Puto: “Sono contento di essere a Udine, ma al Milan ho imparato molto. Inzaghi agli attaccanti diceva…”

1185508_10201633482177389_521405083_n Anni 17, molto bravo nei cross, buon prospetto e soddisfacenti prestazioni nella Giovanili del Milan. Negli occhi, quella commovente semplicità di chi del calcio ha deciso di provare a farne la propria vita. Nelle sue parole, l’entusiasmo e l’emozione di chi crede fermamente in quello che fa. Di chi parliamo? Ma di Daniel Puto, attualmente centrocampista dell’Udinese Primavera intervistato in esclusiva da GT.

L’ enfant prodige, rivela la sua storia. Il racconto di un ragazzo innamorato del pallone, nato con un dono in più e baciato dalla sorte che ancora si emoziona quando svela di essere stato allenato da un certo Inzaghi e di aver conosciuto da vicino l’idolo di una vita: Alessandro Del Piero. Il sogno di un giovanissimo che si concretizza e prende pian piano posto nella quotidiana realtà di un ragazzo diventato a tutti gli effetti un calciatore.

“Ho iniziato a sei anni alla Serenissina di Pradamano, ho fatto tre anni lì e poi mi ha chiamato il Donatello, così sono andato là. Ho giocato nella squadra di Udine per cinque anni poi è arrivata la chiamata del Milan. Ho aspetto i 14 anni per andare in Lombardia, perché prima non potevo. Sono stato a Milano per tre anni e adesso sono in prestito all’Udinese, ho ancora un anno di contratto con il Milan. A 14 anni ho cominciato nei Giovanissimi Nazionali: siamo usciti agli ottavi di finale contro il Parma. Poi, ho giocato negli Allievi Regionali, dove abbiamo chiuso al secondo posto. Al terzo anno nel Milan, invece, siamo stati eliminati ai rigori dall’Empoli nella semifinale Scudetto. Adesso penso a fare bene a Udine, ma un domani, se ci sarà di nuovo occasione di tornare a Milano vorrei dimostrare che potevano avere più fiducia in me e spero di riuscirci. Certo che anche una chiamata della Juventus…!! Vestire la maglia rossonera è stato un onore, il Milan è il club più titolato al mondo. Vestire una maglia così blasonata dà una sensazione stupenda. Diversamente che in altri club, al Milan c’è pressione sin dalle giovanili, perché è un club abituato a vincere. Sono molto contento dell’esperienza fatta là, penso di aver imparato moltissimo. Ho trovato un bell’ambiente, anche fuori dal campo. Anche nella gestione dei ragazzi, il milan è uno dei top club a livello mondiale. Ricordo che Pippo diceva sempre che non è importante se sbagliamo un passaggio però dovete essere sempre sul pezzo e avere l’atteggiamento giusto ogni partita. E a noi attaccanti diceva di andare spesso in fuorigioco. Inzaghi spicca per la capacità di motivare i suoi calciatori. Ora però devo fare bene a Udine. Quello che consiglio a tutti i giovani calciatori è di fare un’esperienza in un città lontana, fare dei sacrifici e osare”.

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