Per fare risultato a Torino servirà un Milan diverso. Un Milan più concreto e cattivo in attacco, meno farfallone in difesa, ma anche e soprattutto più pratico e propositivo nella zona nevralgica del campo. La chiave di volta della possibile riscossa rossonera potrebbe, deve partire proprio da lì, da un centrocampo capace di dare un valore aggiunto alla manovra e di spegnere sul nascere le devastanti ripartenze dei fantastici cinque bianconeri. Isla-Pirlo-Vidal-Marchisio-Asamoah: per contrastare il mix perfetto di qualità, rapidità, sostanza e istinto proposto da Antonio Conte servirà una prova d’effetto, serviranno gli uomini ora come ora più in forma e migliori. Perché, si sa, i bianconeri sono dati in ribasso, ma le loro mille vite e la loro capacità di far buon viso a cattivo gioco anche nei momenti meno rosei è arcinota a tutti.
Certe, per adesso, le casacche da titolari sia per Poli e De Jong, sempre più indispensabili e apprezzati, che per Riccardo Montolivo, che si cimenterà di nuovo sulla trequarti dopo la definitiva defezione di Valter Birsa. Per la quarta maglia ecco profilarsi un ballottaggio già nell’aria da qualche ora: da una parte abbiamo Sulley Muntari, che di Juventus ormai ha sentito parlare forse fin troppo, dall’altra Antonio Nocerino, che si ricandida per un posto dal primo minuto dopo un inizio di stagione a dir poco travagliato.
Entrambi, a dire il vero, in queste prime uscite stagionali non hanno convinto: entrambi troppo evanescenti, troppo poco propositivi nella costruzione del gioco anche in periodi di emergenza assoluta, entrambi troppo deboli nell’uno contro uno anche al cospetto di avversari non proprio irresistibili. La risalita di Antonio Nocerino nelle quotazioni del tecnico livornese, però, è un dato davvero inaspettato: molto probabile che, sulla sua indecisione, abbia influito notevolmente la disarmante e anonima prova offerta da Muntari martedì ad Amsterdam. Che la disgraziata trasferta olandese finisca con il costar al ghanese la maglia da titolare? Max per adesso non si espone. E ci pensa.