Berlusconi parla da lontano, a rischio la sua presenza a Milanello

Parla del Milan, del suo Milan, ma da lontano. Troppo. E’ arrabbiato per l’ennesimo pari a Livorno, così dicono. Silvio Berlusconi ci mette le voce, si sente che quella rossonera è ancora una questione di cuore ma si vede di meno. Almeno dall’8 luglio ad oggi, l’apparizione più fresca del presidente a Milanello. Sono 6 mesi che Berlusconi non appare in pubblico, rossonero ovviamente. Parla di politica, come ha fatto ieri intervenendo alla convention per l’inaugurazione dei Club Forza Silvio: “Credo che oggi la squadra abbia bisogno di qualche mia cura in più. L’anno scorso, dopo un girone d’andata disastroso, mi sono interessato di più e abbiamo acciuffato il terzo posto”. Ha detto anche questo.

Berlusconi si prende gran parte del merito quando senza Balotelli, la “mela marcia”, la Champions di un anno fa il Milan se la sognava. Nessuno però può negare gli effetti benefici e la straordinaria influenza che uno come Berlusconi è capace di trasmettere, anche nell’ambiente rossonero. Nel campionato scorso il suo “ritorno in campo” rappresentò una preziosissima parentesi positiva, che servirebbe anche quest’anno. Non c’è niente di sicuro perché come successo prima di Catania-Milan, quando il presidente promise di andare, anzi, tornare, a Milanello ma poi cancellò il viaggio per il maltempo (non che ci fosse una bufera), anche domani, giorno di vigilia di Milan-Ajax, potrebbe dare forfait alla richiesta di Galliani.

Lo scrive il Corriere dello Sport, che spiega come Silvio al momento sia trattenuto a Roma. Per lo stesso motivo oggi è saltato il consueto pranzo ad Arcore con i figli. Probabile ma non scontato rivederlo a casa sua, sempre più possibile l’opzione di “riserva”: Barbara Berlusconi. Lady B., come successo prima del Celtic, nel caso sarà chiamata a rimpiazzare il padre, e di sicuro lo farà con forza, personalità e coraggio. Dopo le dichiarazioni all’ANSA che hanno parzialmente e momentaneamente sistemato l’assetto societario, Berlusconi è chiamato alla concretezza vera, quella più bella e “pallonara”. I giocatori ne hanno bisogno, perché rimanere più di metà anno senza vedere il proprio numero 1 non va bene.

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