La maledizione del Faraone, un calvario lungo un anno e forse più

Poteva essere l’anno della definitiva consacrazione, del salto qualitativo, invece è stata la stagione del rammarico. Il 2013 di Stephan El Shaarawy si è concluso da quasi un mese a causa di un problema al piede destro. Problema che ha reso necessario l’intervento chirurgico a cui il Faraone si è sottoposto qualche giorno fa al piede destro in Portogallo “per stabilizzare il quarto osso metatarsale”. L’intervento è riuscito ma il calciatore dovrà stare lontano dai campi di gioco per almeno due mesi e mezzo. Un inizio di 2014, quindi, che prosegue il filo conduttore di tutto il 2013 con l’augurio che il prossimo rientro potrà essere quello definitivo.

Da settembre a dicembre 2012 il Milan ha ammirato un giocatore straordinario, onnipresente in ogni azione offensiva, e addirittura miracoloso nei ripieghi difensivi. El Shaarawy aveva guadagnato anche la titolarità con la maglia della nazionale, elogi meritati da tutte le parti ed apprezzamenti da squadre estere e italiane. Così, il Milan gli rinnova e adegua il contratto per blindarlo, ma poi arriva il 2013 maledetto. Tantissimi gli infortuni e le problematiche fisiche che lo hanno frenato, la difficile convivenza in attacco con Mario Balotelli e alcune incomprensioni anche con mister Allegri.

Dopo una deludentissima Confederation Cup, Stephan torna alla base dove all’esordio stagionale, nel turno preliminare di Champions League contro il Psv, va a segno di testa portando il Milan momentaneamente in vantaggio nella gara che terminò 1-1. Tutto sembrava rimandare all’inizio della stagione precedente, ma una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia sinistra rallenta l’inizio stagionale dell’ex Padova che, dopo due settimane, al rientro si infortuna nuovamente, riportando una microfrattura al quarto osso metarsale del piede sinistro: tradotto in parole povere, circa due mesi di stop.

Torna ad allenarsi a fine novembre e, a dicembre, Allegri prima lo fa scendere in campo nel 2-2 contro il Livorno, poi lo schiera titolare nella sfida decisiva contro l’Ajax che lo vede in campo per soli 25 minuti a causa dell’espulsione di Montolivo che costringe l’allenatore rossonero a cambiare assetto tattico, sostituendolo. Tuttavia, i suoi infortuni non finiscono qui: una contusione al piede lo costringe a saltare l’ultima parte di campionato del 2013, poi l’operazione.

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