Oggi pomeriggio un Milan uscito a pezzi dalla sfida del Vicente Calderon e privo di obiettivi seri ospita il Parma di Roberto Donadoni. Reduci da quindici risultati utili consecutivi, i gialloblù rappresentano la rivelazione del campionato in corso, occupano la sesta posizione della classifica, l’ultima valida per l’accesso in Europa League, e ci distanziano di ben otto lunghezze. Ecco allora che, in caso di pareggio o di sconfitta, il Milan direbbe senz’altro addio anche all’ipotesi riguardante un approdo nell’ex Coppa UEFA.
Punto di forza: Parolo-Biabiany-Cassano.
Punto debole: 3/4 difesa.
Oggi pomeriggio, dal momento che Paletta è squalificato, la retroguardia del Parma potrebbe essere meno compatta rispetto al solito e andare in seria difficoltà. Mentre sulla fascia destra Cassani sta evidenziando un buon rendimento, sulla sinistra Molinaro e Gobbi (gioca soltanto uno di questi ultimi due) appaiono fuori condizione e manifestano problemi nella fase di copertura: spesso soccombono negli uno contro uno, vanno in difficoltà dinanzi a diagonali da effettuare con anticipo e tendono a proiettarsi in avanti a tal punto da lasciare scoperta la corsia di competenza. E’ però al centro che l’assenza del centrale italo-argentino potrebbe farsi sentire. Lucarelli e Felipe dispongono di forza fisica, ma presentano una scarsa mobilità e hanno lacune in merito alla comprensione dello sviluppo delle azioni. Quando vengono guidati da Paletta, dotato di senso tattico, si trovano nelle condizioni di esprimersi al meglio. Senza Paletta, il rischio che sbandino aumenta.
Giocatore chiave: Marco Parolo.
Non ci sono dubbi: è lui il pilastro del Parma. Centrocampista in grado di unire quantità e qualità, il mediano di origini bergamasche non è soltanto un interditore di ottimo livello, ma è anche capace di impostare l’azione e di rendersi pericoloso in avanti. Insomma, Parolo rappresenta il fulcro dell’economia della compagine di Donadoni. Superarlo risulta molto difficile. Bisogna infine prestare massima attenzione anche ai suoi movimenti senza palla e alle sue conclusioni dalla distanza. Centrocampista moderno.