Brocchi a Milan Next: “Mi piace vincere col bel gioco. I tornei internazionali ci hanno dato tantissimo”

Stamane Milan Channel ha messo in onda la prima puntata di Milan Next, una nuova rubrica dedicata interamente al Settore Giovanile e che SpazioMilan.it ha seguito in diretta. Ospiti in studio Cristian Brocchi ed Andrea Petagna. Ecco un resoconto delle parole del tecnico degli Allievi, che ha esordito parlando della sua storia con i colori rossoneri addosso: “Ho iniziato a nove anni, fino a diciannove: ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile rossonero. Ora sono allenatore al Milan, mi piace. E’ importantissimo il settore giovanile, negli anni sarà sempre più cruciale crescere dei ‘campioni’ in casa nostra: l’esempio è il Barcellona, il Milan con quello che è e che ha non può che inseguire questo obiettivo e creare un’identità forte e rossonera”

L’ex centrocampista ha espresso, poi, tutta la sua gioia per la vittoria dello Scudetto di categoria: “Vincere il nostro campionato è stata una grandissima cosa, ma per la formazione di tutti è stato preziosissimo poter affrontare soprattutto i tornei internazionali che ci hanno visti protagonisti: lì abbiamo dimostrato di essere una squadra, non di dare la palla al più forte e sperare, e le altre squadre ci hanno fatto i complimenti perché hanno visto un’idea di calcio europeo”. Tornei internazionali, come l’Al-Kass: “Ricordo che nei primi minuti, contro il Kashiwa Reysol, ci abbiamo capito poco, loro si sono dimostrati una corazzata: hanno messo in difficoltà anche il Barcellona. Ma non abbiamo perso la testa e siamo rimasti uniti, riuscendo a rimontare”.

Ecco la filosofia di gioco del mister: “Comandare il gioco vuole dire che i due difensori centrali si prendano delle responsabilità e non pensino solo a difendere, creando soluzioni. Non è facile, ma la cura del pallone è la base di tutto: ai ragazzi va fatta passare la paura, rischiare con coraggio, anche a costo di sbagliare. L’esempio sono i due derby: all’andata abbiamo vinto 1 a 0 su un calcio d’angolo, ma non ci ha dato quasi niente perché voglio inseguire il successo con il gioco: il 5 a 0 del ritorno, invece, è stato una gioia immensa”.

La chiusura è su Cutrone, stella della squadra: “Lo chiamo ‘Cavallo Pazzo’, è istintivo ma intelligente: ha fatto una crescita esponenziale. Deve migliorare ancora nel carattere, limitare le negatività, ma è sicuramente una promessa”.

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