L’asso, il jolly e il due di picche: l’attacco del Milan fa il mazzo

Telefono rovente, ma la linea non è ancora delle migliori. Alessio Cerci è stato, è, e rimarrà l’unico attaccante davvero desiderato da Filippo Inzaghi. Il giocatore granata fisicamente è in piena preparazione con il Torino, convocato per la prima gara in Europa League (contro gli svedesi del Brommapojkarna, andata all’Olimpico il 31 luglio e ritorno il 7 agosto) ma pensa sempre di più al mercato. Al Milan.

SuperPippo lo ha contattato direttamente a più riprese, ottenendo gradimento e disponibilità al trasferimento. Il problema, normale quanto insidioso, si chiama Torino, il quale giustamente vuol far valere le proprie ragioni. Dopo l’addio di Immobile non c’è la volontà di privarsi anche di Cerci, se qualcuno lo vuole deve offrire tanto, più del necessario. 20 milioni di euro e non se ne parla più, è per questo che i rossoneri per il momento scelgono il silenzio (lasciando campo ad Atletico Madrid e Monaco), nascondendosi dietro al caos Robinho. Il brasiliano sta bloccando il mercato offensivo, il ritorno in patria rimane l’ipotesi più probabile ma nei suoi confronti c’è l’interesse, non gradito, anche della Turchia e di squadra greche. Lunedì la società di via Aldo Rossi 8 vaglierà nuove proposte, nella prossima settimana sarà per forza presa una decisione definitiva. Solo dopo potrà iniziare sul serio l’assalto a Cerci. L’attacco del Milan è in evoluzione, è tornato il tridente e sta cambiando pelle: per un Balotelli ad oggi più vicino ad una riconferma (in assenza di serie offerte) c’è un Niang protagonista del presente del Diavolo.

Il francese ha giocato con regolarità e nemmeno male le prime amichevoli, difficilmente però rimarrà e anzi, sarà una merce di scambio forse essenziale da proporre al Torino per fare spazio al colpo di mercato, quell’ala destra che, non c’è bisogno nemmeno di ricordarlo, ha un nome e cognome: Alessio Cerci.

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