El Shaarawy-Menez: il duetto vip rossonero cerca la consacrazione

Pippo Inzaghi si è messo subito al lavoro per cercare di restituire il Milan ai propri tifosi. Dopo l’investitura del Presidente Silvio Berlusconi, Pippo si è reso protagonista fin da subito, coadiuvando Adriano Galliani nel doppio colpo “alla francese” di inizio giugno: Menez a pranzo, Alex a cena, un menù all’insegna del costo zero. Proprio in occasione del pranzo-blitz ad Ibiza, che ha visto la definizione dell’accordo con Jeremy Menez, le parole del tecnico rossonero avrebbero emotivamente colpito il francese. L’ex Psg, nelle intenzioni di Pippo, avrebbe dovuto colmare la casella di esterno destro offensivo in un ipotetico, ma molto probabile 4-3-3: formando, con El Shaarawy e Balotelli, un tridente tecnico e veloce, qualitativamente di altissimo livello.

Durante il pranzo, però, stando a quanto riportato da Milan Channel, Menez avrebbe espresso ad Inzaghi una preferenza dal punto di vista tattico: partire a sinistra per avere la possibilità di convergere sul destro offrendo assist per i compagni o andando direttamente alla conclusione. La pretesa tattica di Menez sembrerebbe contrastare con il diktat presidenziale, in particolare dopo le parole espresse dalla dottoressa Barbara Berlusconi: “mi aspetto grandi cose da El Shaarawy”. In un’ipotetica agenda rossonera, Pippo Inzaghi dovrà così annotare il primo inghippo tattico: il Milan dovrà tornare ad essere sinonimo di unità d’intenti. La duttilità tattica di Menez consente al titolare della panchina rossonera un ventaglio di opzioni suggestive, con Jeremy che potrebbe partire a destra nel tridente offensivo, o subentrare allo stesso Faraone garantendo così un elevato standard di prestazioni nella corsia di sinistra. Di certo l’accoppiata El Shaarawy-Menez rappresenta una risorsa di sicura affidabilità e qualità per Pippo Inzaghi: entrambi hanno voglia di imporsi, entrambi hanno voglia di dimostrare il proprio valore sul campo e di aver raggiunto una certa maturità da un punto di vista caratteriale. Menez, classe ’87, dovrà scrollarsi di dosso quell’etichetta di giocatore umorale, un po’ ribelle, che si porta dietro dalla sua esperienza nella Capitale. El Shaarawy, classe ’92, dovrà dimostrare di saper reggere la competizione, una competizione anche generazionale, per riprendere la strada verso la consacrazione.

Il Milan, dunque, dovrà ripartire all’insegna della ricetta “sacchiana”: dopo una ritrovata compattezza al vertice, Pippo Inzaghi dovrà lavorare fin da subito per avere una compattezza alla base, una convergenza d’intenti subito manifestata nella prima partitella in famiglia, che ha visto per protagonisti proprio uno scalpitante El Shaarawy e un carismatico Menez.

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