Squadra senza vera identità, sta regnando la confusione più totale

Non si arresta il 2015 da incubo per il Milan, che conclude anche il mese di febbraio con un bilancio disastroso. L’ennesima scialba prova della compagine di Inzaghi, che ieri sera sul campo del Chievo non è andata oltre un pareggio a reti bianche, è l’ulteriore dimostrazione di una squadra senza idee, incapace di dare continuità di vittorie e ormai irrimediabilmente distante dalla zona Europa. Nel nuovo anno, il Diavolo ha collezionato due vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte, un ritmo salvezza, che rende impossibile pensare al raggiungimento dei piani che valgono l’accesso all’Europa League. Una squadra senza identità, senza idee, con una manovra priva di ritmo. Dopo oltre sei mesi, il Milan è un cantiere aperto, senza un modulo fisso e devastato dagli infortuni. Una crisi che sembra non conoscere soluzioni. IN RIBASSO.

Tuttavia, quello che davvero sconvolge e lascia perplessi è la totale mancanza di lucidità sia da parte dell’allenatore che della società, che si ostinano a vedere il bicchiere mezzo pieno là dove esso è totalmente vuoto. Le parole di Inzaghi nel post-partita e la sua reazione stizzita in conferenza stampa, a una riflessione più che legittima di un collega, sono la dimostrazione evidente di come il tecnico non abbia una chiara idea del periodo che attraversa la squadra. Ci sono allenatori che anche quando perdono guardano le cose non buone, per spronare la squadra a migliorare; c’è chi, dopo l’ennesima prova sconcertante, dichiara: “In questo momento guardiamo il bicchiere mezzo pieno perché non prendiamo gol da due partite. Non rimprovero nulla alla squadra, hanno dato tutto”. Cos’altro aggiungere? IN RIBASSO.

Periodo critico anche per la Primavera, la cui marcia di avvicinamento al derby di domenica prossima comincia decisamente male. I ragazzi di Brocchi, infatti, perdono in casa contro l’Atalanta, che si impone per 0-2. E l’Inter, con la vittoria di Cittadella, si è portata a sole tre lunghezze di distanza, ragion per cui il derby di domenica riveste un’importanza decisiva. Tanto più che il nervosismo che si respira in casa rossonera è alle stelle, tanto che si è deciso, a fine gara, di non parlare ai microfoni dei giornalisti presenti al Vismara. Insomma, un periodo decisamente no per tutto il mondo milanista. IN RIBASSO.

Concludiamo questo amaro Borsino di inizio marzo con i numerosi dubbi sulla questione dello stadio, presi in esame in settimana da SpazioMilan.it. I problemi sembrano essere soprattutto, se non esclusivamente, di natura finanziaria. La costruzione di un impianto avveniristico come quello svelato dal Milan nelle ultime settimane richiede investimenti notevoli e, di conseguenza, sponsor e soggetti finanziatori in grado di sostenere lo sforzo. E in questi ambienti, la sensazione è che bisogna rifletterci bene sopra. Sembra, infatti, che molti di questi soggetti nutrano qualche dubbio sul piano di sviluppo dello stadio. In particolare, si sta valutando quanto oggi la costruzione di un impianto di serie A possa rappresentare un vero investimento. Dalle parti di Torino, sponda Juventus, pare che non sia proprio tutto rose e fiori. Insomma, la situazione è in evoluzione continua, il che non è sempre qualcosa di positivo, anzi. IN RIBASSO.

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