Hellas: centrocampo e Luca Toni, ma la difesa è instabile

Questa sera, a San Siro, i rossoneri affrontano il Verona di Andrea Mandorlini. Reduci dall’importante vittoria esterna contro il Cagliari e distanti otto punti dalla zona retrocessione, gli scaligeri stanno attraversando un buon periodo di forma, potrebbero avere trovato il giusto equilibrio tattico e sono determinati a chiudere il prima possibile il discorso salvezza. Ecco allora che, alla Scala del Calcio, i gialloblù scenderanno in campo con grinta e furore, cercando di metterla sull’intensità e sulla fisicità, di vincere lo scontro nella zona nevralgica del terreno di gioco e di sfruttare al meglio gli spazi a loro disposizione.

Punto di forza: il centrocampo; Luca Toni.
Mister Mandorlini può contare su una linea mediana rocciosa e completa, dotata di un buon potenziale, capace di assicurare forza fisica, solidità, compattezza, stabilità, interdizione, filtro, dinamismo, inserimenti e geometrie. Hallfredsson è un corridore incline a rompere le trame avversarie e a smistare palloni, mentre Tachtsidis è un centrale di centrocampo dotato di senso del gioco e della posizione, abile nel vincere contrasti e nell’impostare le azioni, e Sala è un giovane interessante che, quando in condizione, alterna abbastanza bene le due fasi e sa inserirsi con i tempi giusti. Insomma, a centrocampo, il Verona ha tutte le carte in regola per imporsi e mettere in seria difficoltà il Milan. Ma non finisce qui. Già, in attacco, i gialloblù dispongono di un Luca Toni in forma smagliante, pronto a mettere in mostra le sue qualità, a rendersi utile alla squadra sotto l’aspetto tecnico-tattico e a capitalizzare al meglio le occasioni a propria disposizione.

Punto debole: la difesa.
Con quaranta gol subiti in venticinque partite, il Verona è la quarta retroguardia più battuta della Serie A. Eccezion fatta per la new entry Pisano, che ha ben figurato nel corso della gara contro il Cagliari, gli altri difensori scaligeri non sempre evidenziano un rendimento altalenante e a volte commettono errori evitabili. Sulla corsia di sinistra, Agostini, fino a questo momento, non ha garantito stabilità a lungo termine né in fase di spinta, né in fase di copertura, mentre i due centrali, Moras e Marquez, nonostante l’esperienza, risultano discontinui, hanno problemi in merito alla mobilità e al mantenimento della giusta concentrazione.

Giocatore chiave: Luca Toni.
Con dieci gol segnati in venticinque partite disputate, Luca Toni è lo scaligero più pericoloso. Se fosse in serata e venisse servito con regolarità, dal momento che dispone di fisicità, centimetri, senso del gol, propensione a difendere palla e a fare salire la squadra, potrebbe rivelarsi un’arma letale. I centrali rossoneri sono avvisati.

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