Perugia: fascia destra fragile, ma occhio a centrocampo e contropiede

In occasione del proprio esordio stagionale, valido per i trentaduesimi di finale di Coppa Italia, il Milan sfida a San Siro il Perugia. La compagine umbra, allenata da Pierpaolo Bisoli, ha concluso l’ultimo campionato cadetto al sesto posto, venendo eliminata nella semifinale dei playoff, e, nel turno scorso di Tim Cup, aveva superato la Reggiana per tre reti a uno. Che dire, salvo colpi di scena, i biancorossi non saranno sparring partners: si presenteranno a San Siro con grinta ed entusiasmo, presentando tatticismi ben definiti e contando sull’esperienza e sui valori tecnici dei loro uomini più rappresentativi.

Punti di forza: i centrocampisti arretrati; il contropiede.
Il Perugia, specie nelle prime fasi di gara, scenderà in campo con un assetto tattico prettamente difensivista, con i trequartisti che parteciperanno con regolarità alla fase di copertura, alternando ripiegamenti costanti e intelligenti ad azioni di rimessa mirate a innescare Ardemagni. Molto importante, nello scacchiere tecnico-tattico di Bisoli, sarà il ruolo dei due centrocampisti arretrati, il ghanese Amidu Salifu e Giuseppe Rizzo. Questi ultimi, che dispongono di forza fisica, senso della posizione e abilità in interdizione e in fase di non possesso, sono chiamati a tenere corta la squadra, a fare filtro a più non posso, a ben proteggere la difesa, a stroncare le iniziative rossonere e ad avviare azioni di rimessa. Azioni di rimessa che, qualora Spinazzola, Fabinho e Lanzafame fossero in serata e riuscissero a innescare a dovere Ardemagni, potrebbero essere sfruttate al meglio e risultare un’arma letale.

Punti deboli: la fascia destra; la tenuta dei fantasisti.
Sul lungo andare, nel caso in cui di due centrocampisti arretrati dovessero trovarsi a corto di energie, il Perugia potrebbe abbassare il ritmo e concedere spazi in mediana, sulle fasce e tra le linee. Quest’ultima situazione si verificherebbe perché i trequartisti biancorossi, Spinazzola, Fabinho e Lanzafame, pur disponendo di qualità tecniche e senso del gioco, non annoverano nel loro repertorio la continuità di rendimento e la fisicità: potrebbero quindi non riuscire a interpretare al meglio la partita, non ripiegare a sufficienza, non ripartire con la giusta efficacia e rendersi utili soltanto a sprazzi. Ma non finisce qui. Sulla corsia di destra, infatti, Del Prete (che al momento si trova in vantaggio su Comotto, terzino esperto ma ormai sul viale del tramonto) non fornisce garanzie. Abbastanza propenso alla fase di spinta ma debole in fase difensiva, quando puntato, se non venisse sostenuto da almeno un trequartista, il laterale degli umbri potrebbe infatti tremare ed essere superato con facilità.

Giocatore chiave: Amidu Salifu.
Mediano classe ’92, in possesso di un fisico forte e compatto, di resistenza, dinamismo, senso della posizione, abilità in interdizione e nei contrasti, il ghanese (di proprietà della Fiorentina) è un centrocampista in grado di assicurare quantità, stabilità, compattezza, protezione alla difesa e continuità di rendimento. Dai suoi interventi, potrebbero nascere pericolose azioni di contropiede. Rappresenta, senza ombra di dubbio, una tra le certezze di questo Perugia. Non a caso, vanta già venticinque presenze in Serie A. Promessa di fondamentale importanza.

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