Niang über alles! Gol e non solo: sorrisi per Montella

Mancava Neuer. Mancavano Boateng e Hummels. Mancava Vidal. Mancavano Lewandoski e Müller. Mancava Robben. Mancavano Coman e Costa. Poste le dovute premesse, la sfida andata in scena a Chicago, tra Milan e Bayern Monaco, ha lasciato piacevolmente sorpreso quel manipolo di coraggiosi, incluso il sottoscritto e colleghi, che hanno atteso fino alle 3.30 della notte italiana per vedere il fischio d’inizio. La formazione rossonera è sembrata, fin dai primissimi minuti, ben concentrata, sul pezzo, capace di difendersi con ordine ed attaccare con incidenza e pericolosità. A prendersi il palco scenico del Soldier Field, ci ha pensato M’baye Niang, sfoderando una prestazione di alto livello.

Montella AcMilan

Che il feeling con Vincenzo Montella fosse grande, appariva scontato. Che il rapporto così continuo, costante e diretto tra i due potesse regalare questa crescita, già era motivo di maggiori dubbi. Ricordando che i bavaresi presentavano alcune seconde linee, signori che Niang! Come se non bastasse la marcatura iniziale, abilissimo nel cogliere l’errore di Badstuber e freddare Ulreich, il classe ’94 (ricordiamo ogni tanto la carta d’identità) ha messo in mostra tutto il suo arsenale, offensivo e non. Nonostante giocasse punta nel tridente formato da Bonaventura e Suso, l’ex Caen si è spesso trovato ad affrontare il giropalla avversario nella metà campo difensiva meneghina. Contrasti, sportellate e anche qualche botta con Xabi Alonso, tutto portato in dote, in onore della causa.

Il transalpino è stato il fattore scatenante di tutti gli imbarazzi serali di Ancelotti. Con una gamba prorompente , una progressione cattiva, decisa e, finalmente, senza tanti fronzoli, ha creato i varchi nella linea difensiva tedesca, provocando anche due cartellini gialli per Alonso e Feldhan. Spesso imprendibile sulle ripartenze, ha anche fatto a fette la mediana a tinte iberiche composta dall’ex Real Madrid e Thiago, troppo “palleggiatori” per riuscire a contenerne gli scatti. Tutto ciò per la grande gioia dell’ex aeroplanino che, al termine della sfida in Illinois, ha rimarcato il concetto espresso nel suo primo giorno a Casa Milan. Tra lui e il ragazzo c’è stima, un grande rapporto ed una complicità calcistica classica di chi si rispecchia (o in questo caso ammira) un proprio alunno. L’ex Sampdoria non ha avuto timore nell’affermare che: “mi piace l’idea di una squadra che si sta convincendo delle proposte di lavoro, uno dei più ricettivi è lo stesso M’baye. Niang – continua Montella –ha qualità importanti, mi piace il fatto che non si accontenti mai di quanto fatto ed abbia sempre voglia di migliorarsi“. Se il buongiorno si vede dal mattino…

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