SM RELIVE/ Bonucci a Radio 105: “Ora scendiamo in campo per vincere. Gattuso? Mai visto nulla di simile”

Il capitano del Milan, Leonardo Bonucci, è intervenuto pochi istanti fa a Radio 105. Queste le parole del difensore rossonero: “Sto alla grande, dopo ieri sera ancora di più. Al gol non ci credevo, sapevo di essere in fuorigioco. Finalmente abbiamo creato un gruppo e fatto squadra, stiamo coi piedi per terra e puntiamo a grandi obiettivi: i risultati si vedono e grande merito va al mister, capace di toccare le corde giuste. È il primo ad allenarsi a Milanello, impressiona per quanta carica trasmette, credo di non aver mai visto nulla di simile in nessun altro allenatore. Poi ha la famosa cinquina… Mio figlio tifoso del Toro? Ieri era abbacchiato, ha vissuto il derby serenamente però, poi ha rifatto il derby nel salone con suo fratello e ha vinto. Lui resta tifoso del Torino, quello più piccolo è indeciso tra Juventus e Milan. Io ho sempre scherzato con loro, ma decidono loro. Se arriva Belotti al Milan? Magari, forse qualche dubbio di tifare Milan gli viene. Ho avuto pochi momenti in carriera di crisi. Ma quando è successo, è perché i singoli non si aiutavano come dopo la finale col Barcellona con la Juventus ed è quello che è successo al Milan. Avevamo tanti volti nuovi ed è difficile rendere subito. Ci è voluto tempo, poi il mister è stato fondamentale dandoci autostima e sicurezza quando è arrivato. La fiducia che abbiamo nei compagni è cruciale per uscire da momenti difficili. Ora scendiamo in campo per vincere, non per non perdere. E cambia tutto, poi la parola perdere non la voglio proprio più sentire in carriera”.

Bonucci prosegue: “Musica preferita? Ho una playlist che ascolto prima di scendere in campo, come ultimo pezzo lascio Faded di Alan Walker. Cerco di scendere in campo tra i primi per il riscaldamento perchè sentire la carica dello stadio è bellissimo, poi a me caricano anche gli insulti negli stati avversari. Per poter arrivare in alto non devi perdere il sogno di un bambino. Piano B se non fossi diventato calciatore? Non l’ho mai avuto, era il modo di approcciare al calcio anche quando ero bambino. Per me esistevano solo studio e calcio, ero un sognatore già allora e fortunatamente ci sono riuscito. Lasciare una Juve vincente per il Milan? E’ stata una scelta difficile perchè quando ti abitui a giocare nell’Europa importante affronti tanti campioni e fare un passo indietro è una decisione non facile da prendere. Ma mi ha convinto il progetto e il grande entusiasmo che mi ha colpito sin da subito. Sono convinto che possiamo dire la nostra e mantenere viva la fame di vittorie”.

Ancora il capitano rossonero: “Ai nostri livelli un giocatore è impegnato sei-sette ore al giorno tra fisioterapia, palestra, campo, vasche fredde, ma dobbiamo stare attenti anche al sonno e al cibo. Sei i miei figli volessero giocare a calcio? Cercherò di essere più neutrale possibile perchè quando ero piccolo mio padre non giudicava mai una prestazione e questo mi ha permesso di diventare grande ancor prima di esserlo. Io tra i difensori più forti al Mondo nelle consolle? Sinceramente non ci gioco, ma tanti compagni ci giocano e ogni tanto fanno anche tardi. Ora sto riprendendo un po’ la mano perchè Lorenzo vuole sempre giocare, prende sempre il Real Madrid. Sarà compito nostro far diventare il Milan a quel livello anche nei giochi. Dove può arrivare questo Milan? Innanzitutto pensiamo a giovedì perchè in Europa non è mai facile, poi iniziano delle settimane terribili e dobbiamo farci trovare pronti per inseguire i nostri obiettivi. Nelle ore prima di una grande partita non riesci manco a dormire perchè pensi a cosa potrebbero fare gli avversari. Il più forte? In questo momento Cristiano Ronaldo, insieme a Messi è il fuoriclasse per eccellenza. Non puoi lasciargli un centimetro perchè sono deleteri. Sandro Nesta è il mio idolo. La prima telefonata finita la partita? A mia moglie, parliamo dell’organizzazione del giorno dopo, dei bimbi a scuola e di cose simili”.

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