Si chiama Gazidis. E sposterà gli equilibri?

E’ quantomeno un Milan “organizzato” quello che si presenta davanti all’immancabile panettone natalizio dopo un anno solare a dir poco turbolento. Dopo l’acquisizione del club da parte di Elliott è stato un crescendo di soluzioni a situazioni che prima avevano provocato non pochi malesseri. In campo e fuori dal campo. Ecco allora l’ultimo tassello con il sudafricano Ivan Gazidis nel ruolo di amministratore delegato. Per lui il compito non sarà dei più semplici, visto che deve armare il cemento delle mura di Casa Milan.

Di sicuro, tra i pilastri che abbiamo potuto comprendere del mandato di Gazidis c’è l’investimento sul Settore Giovanile, per decenni fiore all’occhiello di tutta Italia. Basti pensare a Donnarumma, Calabria e Cutrone per comprendere quanto sia fondamentale (oltre che benefico per il mondo del pallone) avere in casa talenti pronti da lanciare su grandi palcoscenici. L’addio di Filippo Galli era il preludio di un’era chiusa, ma c’è fretta di aprirne una analoga alla svelta.

C’è poi da aumentare la voce dei ricavi. E qui, al di là di mirabolanti annunci su parnership nei Paesi più lontani dall’Italia, occorre chiarire la questione dello stadio. Il Comune di Milano, tra l’altro, attende una risposta sul futuro di San Siro. L’idea di Gazidis è quella di provare a verificare prima le condizioni di un progetto comune con l’Inter. Se la trattativa fallisse, ecco pronto un piano per costruire un impianto di proprietà, vera frontiere delle più moderne società di calcio.

Infine, la questione del mercato. Sembra che il nuovo manager sia orientato a dare il via libera a Leonardo e Maldini solo per operazioni su under 30. Il modello, insomma, ricalcherebbe quello dell’Arsenal, club di provenienza di Gazidis. La strategia, se fosse confermata, avrebbe avuto il primo effetto sulla rinuncia al “vecchio” Zlatan Ibrahimovic. Su questo punto l’amministratore delegato si è giocato subito una bella fetta del consenso della tifoseria: la scommessa dovrà vincerla molto rapidamente. Ma il suo mandato non sembra proprio per il breve-medio periodo.

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