Rebic, tanti dubbi e aspettative sull’ultima speranza di Giampaolo

63 minuti giocati, 2 cartellini gialli, tanti contrasti che si potevano evitare e poca presenza in zona gol. Le prime uscite in rossonero di Ante Rebic – arrivato al fotofinish dell’ultima sessione di mercato – non sono certamente da ricordare. Troppo poco per giudicare? Forse. Senza dubbio il croato ha avuto meno tempo rispetto ai compagni per allenarsi, per capire le idee tattiche del mister e per (ri)adattarsi a un calcio totalmente diverso rispetto a quello tedesco. È vero anche, però, che il tempo passa, la squadra fatica parecchio a ingranare e Giampaolo non dorme sonni tranquilli da un po’.

LA PRIMA DA TITOLARE – Contro il Genoa, con molta probabilità, l’ex Eintracht avrà la possibilità di giocare dal 1′. Una novità in questo assai deludente inizio di stagione. Forse l’unica che l’allenatore può ancora mettere in campo per tentare di cambiare le carte in tavola e sperare in una stagione migliore. Il croato ha tutte le qualità per far bene. La sua duttilità e la capacità di attaccare gli spazi può infatti essere l’arma in più per Giampaolo. A differenza di giocatori come Calhanoglu o il suo possibile compagno di reparto Suso, il numero 18 rossonero può e deve offrire qualche alternativa in più. Sicuramente meno tecnico, Ante vede però maggiormente la porta, oltre ad essere un buon assist man (6 lo scorso anno). È in grado inoltre, all’occorrenza, di giocare anche da prima punta atipica, permettendo a Leao di allargarsi a sinistra e trovare più spazi.

E ANDRÉ SILVA? – Il confronto è inevitabile. I due giocatori sono stati coinvolti in questo scambio di prestiti di fine estate che li ha portati in realtà diverse. Rebic, almeno per ora, sta faticando. Aspettiamo però prima di sentenziarlo in classico “italian style”. E André Silva? 4 partite tra Bundesliga ed Europa League e 2 gol. A cui va aggiunta la sola partita da titolare giocata a Milan contro il Brescia, sicuramente non indimenticabile. Il bottino del portoghese però sembra essere – valutando questo primo mese e mezzo di stagione – certamente più felice di quello del croato. Inutile giungere a conclusioni affrettate, sarà il tempo a dare ragione alla società di via Aldo Rossi o a quella tedesca. Ma la domanda sorge spontanea: siamo sicuri che in questo scambio sia stato il Milan ad aver avuto la meglio?

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