La panchina c’è ma non si vede. Chi può migliorare la squadra a partita in corso?

Era da metà settembre che il Milan non riusciva a portare a casa due vittorie consecutivamente, Brescia in casa e Verona al Bentegodi. Queste ultime due in fila invece sono arrivata entrambe in trasferta ed in una di queste, per la prima volta in stagione il Diavolo ha segnato almeno 3 reti.

Al di là dei risultati e dei punti che pur servivano sia ben chiaro, sono arrivate prestazioni, ed era proprio questo il segnale che era lecito attendersi a seguito dell’avvicendamento in panchina. Pare dunque che Pioli abbiamo trovato un undici titolare, integrando definitivamente Theo Hernandez e Bennacer, rivitalizzando forse anche Piatek, forse anche grazie al ritorno in pianta stabile di Bonaventura.

A questo punto, per l’ulteriore salto di qualità, servirà che anche chi non parte dall’inizio, trovi modo di essere utile alla causa non semplicemente rimpiazzando chi esce, ma cercando di dare quel plus che si chiede a chi subentra in una gara.

Il limite dei rossoneri della scorsa stagione era la panchina corta. In questa i Calabria, Biglia, Paquetà, Rebic e Leao, hanno il dovere di dare un contributo maggiore, perché buona parte di essi ha perso la titolarità a favore di giocatori più preparati, ma il loro contributo deve acquisire valore, altrimenti il rendimento della squadra ne risentirà.

Forse l’unico in controtendenza è Krunic, capace di inserirsi a partita in corso, col giusto piglio e mentalità. Per tornare tra le prime sei, nel lungo periodo, servirà l’impatto del supporting cast.

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