Arrigo Sacchi, dopo le parole di Paolo Maldini che di fatto hanno sancito la fine della storia tra Donnarumma e il Milan, ha voluto dire la sua ai microfoni de La Gazzetta dello Sport sulla decisione del portiere della Nazionale. Queste le sue parole:
“Parlo perché ho avuto modo di incontrare Donnarumma in diverse occasioni e ne ho ricavato l’impressione di un ragazzo più maturo della sua giovane età , quindi le mie parole nascono da un sentimento di stima nei suoi confronti. Stima come uomo e come giocatore. E tuttavia non posso nascondere il dispiacere per questo epilogo.
Se lui si trovava bene al Milan, il club che lo ha fatto crescere e lo ha valorizzato, doveva restare. Nella vita esiste anche il senso di riconoscenza nei confronti di chi ti ha dato una possibilità importante e questa era l’occasione per dimostrarlo. Inoltre, cosa che non va dimenticata, il club gli aveva proposto un contratto ricco, quindi mi chiedo: perché andare via? Perché forzare la situazione? Ci sono esempi, restando nel mondo del Milan, che sono abbastanza significativi. Parlo dei casi di Shevchenko e di Kakà . Il primo, per i soldi, decise di andarsene al Chelsea. Il secondo, sempre per una questione economica, scelse il Real Madrid. Entrambi fallirono. Andare via da un posto dove sei amato è sempre un rischio. Io, francamente, non capisco come si possa lasciare il certo per l’incerto in nome del denaro“.