Napoli, Spalletti: “Vi spiego cosa non è andato all’andata. Vorrei un rossonero in squadra”

In attesa della conferenza stampa di mister Stefano Pioli, insieme a lui ci sarà Simon Kjaer, c’è stata pochi minuti fa la conferenza stampa del tecnico del Napoli Luciano Spalletti.

Il tecnico toscano, autore di una stagione spettacolare con il suo Napoli, carica l’ambiente in vista della partita di domani sera, match di un’importanza unica sia per i rossoneri e sia per gli azzurri.

Champions League, Napoli-Milan: conferenza stampa Spalletti

Spalletti, Napoli, allenatore

È chiaro che avendoci giocato altre due volte si va a lavorare ancora più in profondità su alcuni dettagli, su quello che è successo in campo e diventa più facile trovare cose da sistemare. Noi siamo partiti da quando è stata riformata questa squadra con un’idea di calcio ben precisa, non è una volta tutti avanti, una volta tutti dieto: se c’è un dialogo che dura da anni non si può deformare.

Bisogna trovare degli accorgimenti da fare nella partita, tipo queste ripartenze dove poi il Milan ha delle qualità differenti dalle altre squadre. Il Milan ha motore, ha tecnica, ha la facilità di avvicinarsi con il portiere, abituato a fare il regista difensivo.

La cura di dettagli, l’attenzione è quella che riuscirà a metterci in condizione di essere più bravi di loro. Qualsiasi cosa che riguardi il successo, trovi sempre due cartelli d’entrata e di uscita. Noi dobbiamo fare come nella partita d’andata, usciti con lo svantaggio ma non con rimorsi. In generale la prestazione che mi aspetto è quella della partita d’andata.

Abbiamo provato a prepararci a tutto, staremo attenti perché a questo punto del campionato qualche defezione ce l’abbiamo. Bisogna essere bravi a pensarle un po’ tutte compreso la possibilità di andare ai calci di rigore, che chiaramente sono stati provati, come credo abbiano fatto tutte le squadre arrivati a questo punto. secondo noi quelli più bravi devono battere prima, non aspettare all’ultimo.

L’esperienza ce la siamo fatta perché ormai abbiamo giocato tanta partite in Champions. Nelle qualificazioni abbiamo giocato su campi in cui abbiamo dimostrato carattere e personalità. Quando si parla di esperienza si parla di importanza del club probabilmente e lì forse qualcosa abbiamo pagato. Però c’è sempre la possibilità di ribaltare qualsiasi risultato e mi aspetto che la squadra sappia fare tutte quelle cose che necessitano dentro la partita.

Noi abbiamo quello nel DNA, è stato scelto dopo la preparazione in base alla composizione di questa rosa di provare a giocare a pallore, prenderli alti, pressare. Si trovano dei vantaggi, è chiaro che sei costretto a lasciare campo alle spalle. In questo attacco c’è quella via di mezzo che bisogna concedere un po’ di campo agli avversari, scegliere quali sono i momenti, non arrivare in ritardo, rimanere in squadra corta, avere la disponibilità a rientrare sotto la palla da parte di tutti i componenti della roasa. È lo svolgimento che determinerà quanto siamo maturi per confrontarsi contro il Milan: squadra che ha tutto per ribaltare qualsiasi situazione. Bisogna saper fare tutto in questa partita qui.

Sulle assenze degli squalificati Kim e Anguissa, dice:

Noi abbiamo una rosa che ci ha permesso di arrivare fino a questo punto, non sono stati solo 11 calciatori. Non puoi avere un margine così evidente in campionato se non hai tutti giocatori di livello. Per essere pignolo posso aggiungere che in quei 15 gg prima della sfida del Milan, in cui avevamo solo 5 giocatori, perdono l’abitudine a fare le cose che devono fare. Un conto è parlare di calcio e dire giochiamo verticale e aspettiamo, un conto è cominciare ad andare a mordere fino a quando muovono palla, ci vuole la squadra che copre determinati spazi, che è disponibile a partecipare. Sono due modi di allenarsi diversi.

Sui singoli del Napoli:

Jesus ha già giocato questa competizione, è pronto per giocarla. Ndombele non ha quel minutaggio, Elmas ha più caratteristiche offensive e non è uno che lavora in tutto quello che bisogna fare da centrocampista strutturato, però lo fa con disponibilità. Da queste defezioni se ne guadagna di più con Osimhen contro, perché poi dovrà essere lasciato uomo contro uomo.

Sul Milan e su Pioli:

Il Milan gioca un calcio totale e moderno da tutti i punti di vista, Pioli è un grandissimo allenatore. Possono cambiare dieci calciatori e fare ugualmente una grande prestazione.

Sulla partita di domani sera:

Domani sera è una partita di calciatori che sono delle stelle, perché giochiamo per quel livello lì. Esserci dentro è già qualcosa di importante. Noi vogliamo andare avanti in Champions, per cui giocheremo la partita per vincerla senza fare troppi calcoli, ma mantenendo un equilibrio. Poi si vedrà in fondo, ma stare lì a difendere quanto fatto finora vuol dire non credere di poter fare di più. Noi crediamo di poter fare di più. L’unico rischio di domani è la felicità infinita.

Su Leao e Osimhen, infine, dice:

Leao e Osimhen sono due calciatori per certi versi simili, perché hanno questa velocità in campo aperto, facilità di risolvere da soli le situazioni che capitano dentro la partita, hanno entrambi fisico. Dal punto di vista tecnico nello stretto hanno cose da migliorare, sarebbe bello averli entrambi a disposizione.
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