Favorita? Sentite l’ex di Milan e Inter: l’ha detto sul derby di Champions!

Manca sempre meno all’Euroderby di Champions League. C’è grande attesa, infatti, per la doppia sfida della semifinale della ‘coppa dalle grandi orecchie’.

L’andata andrà in scena mercoledì prossimo, 10 Maggio, mentre il ritorno martedì 16. Prima del doppio confronto, però, sia per il Milan e sia per l’Inter ci sono alcune gare importantissime in campionato, a partire già da questo weekend.

Infatti, gli uomini di Pioli dovranno vedersela contro la Lazio di Sarri, mentre Inzaghi e i suoi faranno visita alla Roma di José Mourinho.

Le milanesi sono in corsa per un dei tre posti disponibili che daranno accesso alla prossima Champions League, dunque, oltre al derby di coppa, dovranno pensare anche al campionato.

Di Euroderby, però, ne ha parlato un ex di entrambe, ossia Francesco Coco.

Le parole

Intervistato dal Corriere della Sera, Francesco Coco, ex Milan e Inter, tra le tante cose ha parlato anche dell’imminente match delle sue due ex squadra in semifinale di Champions League.

Sulla semifinale del 2003:

Sono quelle partite che se vinci scali l’Everest e se perdi ti fai male. Fu brutto uscire con due pareggi (0-0; 1-1), per fortuna hanno rivisto la regola dei gol in trasferta. Capisco quei tifosi che avrebbero preferito sfidare un’altra squadra, ma vuoi mettere la grandezza di un derby europeo? L’attesa, le emozioni, i brividi. Sarà storia. Un evento per dire a figli e nipoti “io c’ero”

Giocai solo l’andata, mi infortunai a cinque minuti dalla fine. Al ritorno, dopo il pareggio di Martins all’84’ scesi nello spogliatoio, da solo: troppa tensione dal vivo. Ascoltai il finale in radio e cercai di interpretare il boato dei tifosi. A un certo punto sentii come un’esultanza: la parata di Abbiati su Kallon. Fine. Arrivarono i miei compagni, tutti in silenzio. Per qualche giorno mi chiusi in me stesso. Eravamo un bel gruppo. I leader? Vieri, Di Biagio e Materazzi. Capitan Zanetti era più silenzioso

Sullo scambio alla pari con Seedorf:

Sarei andato all’Inter comunque. Moratti e Oriali mi corteggiarono per mesi durante la mia esperienza al Barcellona. Ero in prestito dal Milan, dove ebbi qualche problema con mister Terim. Gli subentrò Ancelotti che provò a riportarmi in rossonero, ma ormai avevo scelto. Stracciai inoltre un pre-contratto di 5 anni con i catalani. Il mio destino non era legato a Seedorf, se poi le società hanno trovato questa formula… mica ero un signor nessuno

Differenze tra Moratti e Berlusconi:

Sono molto simili, quasi paterni. Umani. Lontani dalla figura del presidente-padrone. Berlusconi mi prendeva a braccetto e passeggiavamo per Milanello, era fiero che un ragazzo del settore giovanile fosse arrivato in prima squadra. Non voleva portassi i capelli lunghi: “Quando corri ti coprono gli occhi”. Me ne tagliò una ciocca

Sulla sua carriera:

Mi sono divertito finché non è diventato un lavoro. Il calcio a certi livelli è un’istituzione con troppi interessi: soldi, responsabilità, colpi bassi. Difficile rimanere sé stessi e fidarsi. Non ho eredito molti amici. Ho sentito il peso della pressione: ogni partita un esame. Stress. Ecco perché oggi sono più sereno. Ma anche allora cercavo di costruire un futuro fuori, investendo. Ho aperto ristoranti, negozi d’abbigliamento, anche una discoteca. Il mio presente è un centro sportivo a Milano, in zona Bisceglie, l’M6 Sport di via Mengoni: calcio, basket e padel. Per giovani e adulti. Mi piace stare a contatto con i ragazzi. E a Pomigliano d’Arco ho una scuola calcio: non vendo sogni, è un luogo di aggregazione dove c’è ancora il piacere di giocare per strada

Sull’esito dell’Euroderby, infine, dice:

Come in ogni derby non c’è un favorito. Certo Inzaghi sembra avere feeling con le Coppe. Più della tecnica conterà la testa. Io tiferò Milan

 

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