Michele Criscitiello è durissimo sulla questione, “la FIGC si conferma un circo”, l’attacco del giornalista italiano è molto chiaro
Ormai, è da diversi giorni che numerose figure commentano il caso di calcio scommesse che è scoppiato su tutti i social da un paio di settimane. Le opinioni e le dichiarazioni riguardo i comportamenti di Nicolò Zaniolo, Nicolò Fagioli e Sandro Tonali sono varie ma, allo stesso tempo, molto simili tra di loro. Infatti, sono numerosi quelli che ritengono che la faccenda, presto, si possa risolvere facilmente seguendo il regolamento che sancisce i giocatori che non lo rispettano. La FIGC è stata molto tempestiva nel fare i dovuti accertamenti e, di conseguenza, nel trovare i giusti provvedimenti per i giocatori che non avevano rispettato il regolamento sulle scommesse. Tuttavia, Michele Criscitiello non ci sta, l’attacco alla FIGC è molto duro.
Le parole di Criscitiello sul caso calcio scommesse, duro attacco a Sandro Tonali
Michele Criscitiello, giornalista italiano, ha la costo un duro attacco alla FIGC a Sportitalia, ecco cosa ha detto a riguardo:
“Io non so, perché non ho gli elementi, se Tonali, Zaniolo e Fagioli abbiano scommesso sulle loro squadre ma mi pare di sì da quello che leggo; in questo caso la FIGC si conferma un circo perché se la pena prevede 3 anni è inutile che dai 7 mesi più altri finti 5. Fagioli convocabile per un eventuale Europeo è una barzelletta classica dell’Italia.

Successivamente ha parlato anche della situazione con Sandro Tonali.
Lo stesso, anzi di più, vale per Tonali. E togliamo questa responsabilità oggettiva ai club perché è ridicola e non applicabile. Regolamento vecchio ed obsoleto. Io società non posso farci nulla se uno dei miei 30 calciatori gioca su siti illegali. Non posso mettergli sotto controllo tablet e telefono”.
Dunque, secondo il giornalista, la FIGC non avrebbe svolto bene il lavoro per poter mandare un chiaro messaggio in casi in cui i giocatori non rispettano i regolamenti. Infatti, secondo Criscitiello, se la pena da pagare in questo caso è una squalifica di ben 3 anni, da parte della FIGC, è ridicolo scontare questa pena e dar modo al giocatore di poter tornare in campo in tempi brevi. Successivamente, afferma anche che le società che trattengono i cartellini di questi giocatori non possano effettivamente controllarli in modo da evitare questi comportamenti e, dunque, non sarebbe una loro responsabilità.