Milan, Sheva a cuore aperto: “In quel momento ho realizzato il mio sogno”

In un recente intervento, Andriy Shevchenko ha ricordato alcuni dei migliori momenti da lui vissuti con la maglia del Milan.

Basta citare il nome di Andriy Shevchenko per rievocare tantissimi piacevoli ricordi ai tifosi del Diavolo. Nei suoi anni al Milan, l’ex attaccante ucraino si è affermato come una vera e propria leggenda del club, oltre che come idolo di tutto l’ambiente che in tantissime occasioni ha fatto gioire a suon di gol: ben 175 in 8 stagioni complessive.

Non sorprende, dunque, che ogni qualvolta ne abbia l’occasione, Sheva si lasci andare a racconti colmi di emozioni riguardo la sua indimenticabile esperienza in rossonero. È quel che è accaduto oggi al Festival dello Sport di Trento, al quale era presente nelle vesti di ospite speciale.

Shevchenko ospite al Festival dello Sport: il commovente racconto dei suoi anni al Milan

Intervistato durante l’evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport, Shevchenko ha ripercorso alcuni dei momenti più memorabili della sua storia d’amore con il Milan: dagli inizi, fino ai grandi successi, senza dimenticarsi di ringraziare alcuni dei propri compagni d’avventura.

A volte è anche una questione di destino spiega Sheva, ricordando le profetiche parole rivoltegli da Ariedo Braida al momento del suo arrivo: “Venne da me con la maglia rossonera e mi disse che ci avrei vinto il Pallone d’Oro”. Come si suol dire, il resto è storia.

Shevchenko ricorda il rigore di Manchester
Shevchenko: “A Manchester ho realizzato il mio sogno” – LaPresse – SpazioMilan.it

Parlando dell’impatto con il mondo rossonero, ha detto di averlo amato fin da subito. “Al Milan non ho avuto nessun tipo di problema a livello di ambientamento. Specialmente nei primi mesi i miei compagni mi hanno aiutato tantissimo, non sono mai stato lasciato solo”. Il primo compagno di stanza? Ambrosini, con il quale riuscii ad entrare facilmente in sintonia: “Con lui le mie prime piccole parole in italiano, le prime conversazioni”. Tra gli altri, l’ex n°7 rossonero ricorda l’importanza di Costacurta: “Mi accompagnava agli allenamenti. Billy mi ha insegnato tantissimo, è stato fondamentale”.

A Sheva è stato dunque chiesto, tra i tanti gol segnati al Milan, quale reputasse il più importante. Anche in questo caso, pochi dubbi per l’ucraino: Il rigore di Manchester nella finale di Champions League contro la Juventus perché in quel momento si è avverato il mio sogno: vincere quel trofeo ed entrare nella storia del Milan. Per farlo devi assolutamente vincere quella coppa. È una squadra speciale, e lo capisci dal primo momento in cui arrivi”.

Tra i più meritevoli per pura complessità, l’ex bomber del Diavolo cita invece quello segnato alla Roma il 6 gennaio 2004, su uno splendido lancio di Seedorf: “Non avevo il tempo di stoppare la palla e girarmi. Il campo era pure bagnato. Decisi in un secondo di anticipare il tiro con il sinistro e feci gol. Il gesto tecnico fu veramente difficile”.

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