La figura di Zlatan Ibrahimovic è ingombrante e inizia già a mietere le prime teste: l’addio a sorpresa ha scioccato tutti.
Il Milan sta attraversando un momento di turbolenza, sia in campo che fuori. Dopo la sconfitta contro l’Atalanta, il morale della squadra è basso, e Paulo Fonseca è al lavoro per ricompattare il gruppo. Intanto, la dirigenza, con l’amministratore delegato Giorgio Furlani in prima linea, è impegnata su diversi fronti, tra cui mercato e rinnovi contrattuali.
Uno dei temi più delicati riguarda Theo Hernandez, il cui futuro in rossonero sembra sempre più incerto. Le sue recenti prestazioni opache hanno sollevato dubbi, e i discorsi per il rinnovo procedono a rilento. Il terzino francese, con un ingaggio attuale di 4,5 milioni di euro, chiede un adeguamento che lo porti agli stessi livelli di Rafael Leao, il più pagato della rosa con 7 milioni. Una richiesta che ha messo in difficoltà la dirigenza, già alle prese con un equilibrio finanziario non semplice.
Nonostante Moncada rassicuri sul buon andamento delle trattative con i big della rosa, il caso Theo rimane aperto e potrebbe riservare sorprese nelle prossime settimane. Nel frattempo, il Milan si prepara a vivere un altro addio a sorpresa, causato dall’ingombrante figura di Ibra.
Milan, Antonio D’Ottavio al passo d’addio: Ibra decisivo
Antonio D’Ottavio non è più il direttore sportivo del Milan. La separazione, annunciata prima della partita contro l’Atalanta, chiude un capitolo durato sei anni. Arrivato nel 2017, D’Ottavio ha ricoperto un ruolo cruciale come chief scout per la prima squadra e il settore giovanile, contribuendo all’avviamento del progetto “Milan Futuro”. Tuttavia, l’arrivo di Jovan Kirovski e alcune divergenze di vedute con Zlatan Ibrahimović, figura sempre più influente nelle dinamiche dirigenziali, hanno incrinato i rapporti, portando alla decisione definitiva.
Dietro l’addio, secondo indiscrezioni, ci sarebbero tensioni sul modello di sviluppo sportivo del club, soprattutto riguardo l’integrazione dei giovani talenti nella rosa principale. D’Ottavio, noto per la sua attenzione al vivaio e al mercato dei giovani, non avrebbe condiviso alcune recenti scelte strategiche, alimentando un clima di insoddisfazione reciproca.
Il Milan è ora al lavoro per individuare un sostituto che possa dare continuità al progetto rossonero. La società vuole chiudere rapidamente questa transizione, fondamentale in un momento delicato della stagione. Con l’addio di D’Ottavio, il Milan perde una figura chiave, ma guarda avanti con l’obiettivo di mantenere alta la competitività e proseguire il proprio percorso di crescita.