Giornata di conferenza stampa in casa Milan in vista della sfida di domani contro il Torino. Conceiçao presenta il match di domani sera.
Dopo l’eliminazione in Champions League il Milan prepara la sfida di campionato contro il Torino. Conceiçao potrebbe di nuovo schierare Theo Hernandez dall’inizio, considerando anche la possibile assenza di Walker in forte dubbio per un problema muscolare alla coscia sinistra.
Il terzino inglese, oggi a Milanello, si è sottoposto a cure e terapie. Dopo l’eliminazione della Champions League era l’obiettivo minimo stagionale è il quarto posto. In caso contrario possibile un’altra rivoluzione, come quella che c’è stata nell’ultima sessione di calciomercato a gennaio.
Conceiçao presenta Torino-Milan
“È una partita importante contro un avversario difficile. Storicamente è una partita difficile per il Milan. Dobbiamo concentrarci sulla rifinitura. Dobbiamo affrontare ogni partita come una finale di Champions League”.
“Nel calcio nel bene o nel male dopo una partita si ricomincia. È costata tanto l’eliminazione, ho visto il gruppo concentrato. Sapevamo di essere più forti. Il calcio è semplice, è fare gol e non prenderli. Dentro questa facilità c’è qualcosa di complicato. Quando una squadra gioca a 1-2 tocchi è semplice ma si deve lavorare per arrivarelì. Il tempo non c’è, anche per colpa nostra perchè potevamo essere agli ottavi. Dobbiamo pensare al quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto bene i ragazzi”.

“Theo Hernandez? Mi piacciono le domande sul calcio, non sui capelli. Mi basta che diano tutto in campo. Ho parlato di lui a fine match. Ha dato gioia ai tifosi, è un patrimonio del club. Anche lui ha capito di aver fatto un errore, è disponibile per giocare domani”.
“Anche in Portogallo c’è tanta pressione, so che la storia del Milan è favolosa, rispetto tutti. In questo momento si parla di più, c’è più fragilità. Sapevo di trovare un club difficile, ho avuto tantissime sfide. Ho il feeling per le cose difficili. Va bene così”.
“Perché Joao Felix non è stato tolto? È una opzione mia, sono pagato per scegliere. Dopo le prime due sostituzioni, eravamo pari nel risultato on aggregate. C’era la partita che vedevo. Gimenez ha avuto qualche problema nelle ultime settimane ed era molto molto stanco. C’era la possibilità di mettere Abraham o di far giocare Joao Felix: io ho optato per la seconda. Col senno di poi siamo tutti grandissimi allenatori: io vinco tutte le partite a fine partita”.
Le ultime sugli infortunati
“Walker non è disponibile. Pulisic non ha 90 minuti, Gimenez sta meglio ogni giorno che passa, ma non è ancora al top come vorremmo noi e ci stiamo lavorando, almeno per il modo di giocare che voglio io; serve che sia intenso durante i 90 minuti. Ho trovato giocatori in difficoltà da questo punto di vista, anche alcuni infortunati. Giocando ogni tre giorni, sempre partite decisive, dato che qua se si pareggia è come se si perde, stando sempre sulla linea rossa, non è facile fare questa gestione”.

“Torino? Hanno giocatori molto interessanti, come Ricci per esempio. Nell’approccio che hanno ogni partita vedo sempre una squadra che ha voglia di ottenere un risultato positivo. Quindi bisogna stare al massimo. Dobbiamo prendere in mano noi la partita”.
“Io non sono uno che fa la calcolatrice: non mi va di pensare a fine campionato. Vivo le cose ogni giorno con grandissima intensità. Porto il lavoro a casa e la mia famiglia non è contenta, ma è così. Non faccio sempre le cose bene eh, ma lavoriamo in maniera molto appassionata ogni giorno. Abbiamo preparato ieri l’allenamento di oggi, abbiamo fatto i video: questa è la mia preoccupazione. Oggi sono 31 anni che mia madre è morta, avevo 18 anni e avevo perso mio padre da due: se queste del calcio sono le difficoltà, non ho paura di niente. E allora vado avanti per la mia strada“.
“A me piace quando i giocatori si dicono quello che pensano. Sei un vero amico se dici al compagno quello che pensi, questa verità ci deve essere tra di loro. E crescono anche sotto questo punto. Preferisco una brutta cosa, ma vera, che una bella cosa che nasconde un problema”.
“L’equilibrio è ciò che voglio io per la squadra e stiamo crescendo. Non siamo al top, ma stiamo molto meglio. Voglio recupero più alto, più aggressività. Mi piace una squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco, ma con un equilibrio importante”.
“Se i quattro davanti possono giocare? L’equilibrio è ciò che voglio io per la squadra e stiamo crescendo. Non siamo al top, ma stiamo molto meglio. Voglio recupero più alto, più aggressività. Mi piace una squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco, ma con un equilibrio importante”.