Stasera difenderà i pali del Milan a causa dell’infortunio di Christian Abbiati, e sarà chiamato ad un contributo importante per la causa rossonera. Stiamo parlando di Marco Amelia, il quale ha concesso una lunga intervista al programma radiofonico Deejay Footblall Club, nel quale ha parlato di sè stesso, dei compagni e dell’allenatore.
Ovviamente si inizia con l’episodio che ha deciso la sfida di domenica scorsa contro la Juve, il rigore causato dal portiere di Frascati su Asamoah: “Non ho detto che non era rigore, ma che è uno di quei rigori che io non darei mai: noi portieri non possiamo sparire in quelle situazioni. Speravo che la palla schizzasse di più sul terreno scivoloso invece non è stata velocissima, mentre Asamoah è stato rapido e ha toccato la palla. Io anziché andare in volo ho cercato di stare basso e ho preso una ginocchiata sulla mandibola che dopo una settimana è ancora indolenzita“. Uno dei temi più dibattuti nelle ultime settimane è quello legato al futuro di mister Massimiliano Allegri, sul quale però Amelia non ha dubbi: “L’allenatore non ne parla mai a Milanello. Allegri è molto concentrato sulla conquista del terzo posto e penso che per lui non ci sia niente di meglio del Milan, non vedo perché debba andare via da una squadra così“. Che idea si è fatto il numero uno rossonero dell’esclusione di El Shaarawy contro il Napoli? “Stephan aveva preso una botta al ginocchio, bisognava gestire un ragazzo di vent’anni che ha tirato la carretta per gran parte della stagione”
Ora però è tempo di archiviare la partite scorse e concentrarsi sull’imminente sfida contro il Catania di Maran: “La partita è fondamentale per il terzo posto; i viola stanno facendo bene, sarà un bel duello fino all’ultimo e cercheremo di spuntarla, soprattutto perché siamo il Milan, sappiamo quali sono le nostre potenzialità e abbiamo un calendario che, se interpretato nella maniera giusta, può venirci incontro“. A dar manforte alla compagine rossonera, ci sarà il rientro di Mario Balotelli, per il quale Amelia spende un paragone importante: “E’ uno che può fare la differenza come Ibrahimovic, che al Milan è stato un grande trascinatore e che in allenamento dava il massimo anche nelle esercitazioni semplici e caricava gli altri“.