Abate ritorna disponibile, quanto si è sentita la sua mancanza?

Salvo imprevisti dell’ultimo minuto, Ignazio Abate ritornerà disponibile stasera contro l’Hellas Verona. Il terzino rossonero ha recuperato con due settimane d’anticipo rispetto ai termini stabiliti da medici del Milan, ma difficilmente lo vedremo in campo a San Siro. Molto probabilmente rientrerà tra i titolari in occasione della partita del Franchi contro la Fiorentina il prossimo weekend. Il numero 20 si era fermato alla vigilia della gara casalinga vinta contro il Parma a causa di un infortunio muscolare alla coscia destra, un problema che l’ha tenuto fuori dall’inizio di febbraio. In questi quaranta giorni d’assenza, al suo posto hanno giocato Rami e Bonera che si sono dovuti adattare al ruolo di terzino.

I due hanno dimostrato di poter far bene anche sulla fascia, ma è chiaro che quello non sia il loro ruolo naturale. Entrambi si propongono troppo poco sulla fascia, non garantendo la giusta spinta a Filippo Inzaghi. I due centrali sono più avvezzi alla fase difensiva, arrivando sporadicamente al cross. Abate è uno dei migliori terzini in circolazione, abile invece in entrambe le situazioni. I suoi sei assist stagionali parlano chiaro: il suo rientro sarà un valore aggiunto per questo Milan, che ha dei grandi limiti nella fase d’impostazione di gioco e circolazione di palla. Dalla sua assenza, i risultati tanto sperati non sono arrivati. Tolte le vittorie contro Parma e Cesena, il Diavolo ha perso contro la Juventus e pareggiato contro Chievo ed Empoli.

Parma e Cesena non erano avversarie irresistibili, la classifica ne è la prova con le due squadre emiliane nelle ultime due posizioni. Quando poi l’asticella poi si è alzata, i limiti del Milan si sono palesati: contro la Juventus la sconfitta ci poteva anche stare, ma i rossoneri hanno faticato anche contro Chievo ed Empoli. Abate ha ora la possibilità di dimostrare quanto si sia sentita la sua mancanza, così come in occasione del suo primo infortunio stagionale al tendine d’Achille. In questo momento delicato del suo percorso, ogni minuto in campo è fondamentale: alla ricerca del rinnovo contrattuale, forse l’ultimo di un certo livello in carriera alla soglia dei trent’anni.

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