Gnocchi: “Solco profondo tra tifoseria e società”

E’ una vittorietta che non sposta minimamente i problemi e i termini di una questione profonda e ben più larga dei risultati“. Parola di Gene Gnocchi, intervenuto sulla Gazzetta dello Sport – Milano Lombardia per commentare la vittoria del Milan sul Cagliari: “Ho visto un Milan un po’ convalescente, in grado di fare una partita tutto sommato mediocre, condizionata da un rigore che, a mio parere non c’era. Menez, insieme a Bonaventura assente ieri sera, è l’unico che può far la differenza. Lo si può discutere per tanti atteggiamenti, ma è l’unico con talento. E tra le note positive segnalo anche Van Ginkel non mi è affatto dispiaciuto”.

Poi sulla contestazione della Sud: “Il problema è il solco profondo che si è ormai scavato tra i tifosi e la società. Ed è una voragine che sta diventando sempre più incolmabile. La posizione di Galliani viene contestata, ma Galliani è stato spodestato da quando Barbara Berlusconi è entrata con poteri in società. Possiamo girare la frittata come vogliamo, ma lei è la figlia del presidente e tutto è iniziato nel momento in cui lei stesso ha cominciato a parlare di mercati sbagliati e di dinamiche poco chiare nella gestione storica del club. Poi è chiaro che i rapporti tra Galliani e Berlusconi non saranno risolti nel giro di un minuto, però è chiaro che da quel momento Galliani è diventato una figura tollerata. Tutto questo sta venendo al pettine. Si sono fatti aggiustamenti, da Seedorf a Inzaghi, ma ormai la situazione è esplosiva. La realtà dei fatti è che adesso Galliani fa mercati a parametro zero, è mutilato, anche se potrebbe andare a cercare altro al di fuori di punte e mezze punte”.

Infine, sulla posizione di Inzaghi: “Dal Milan puoi aspettarti di tutto. Secondo me, ha giocatori di talento, pur con sovrabbondanza in alcuni settori e un po’ di deficit nella mediana. Non è una squadra così scarsa come si vuol far credere. Inzaghi potrebbe infilare un filotto di partite e andare in Europa League. Perché non dovrebbe rimanere? In fondo l’obiettivo era quello”.

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